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lunedì 16 settembre 2024
 
 

Non rimpatriate i nigeriani cristiani

25/06/2012  Appello del Pd che, al termine della visita del Cie di Ponte Galeria, a Roma, effettuata da alcuni suoi parlamentari, annuncia una richiesta urgente di permesso umanitario.

Richiano la persecuzione. O, peggio, la morte. E' giusto che rimangano in Italia. Alcuni parlamentari del Pd hanno annunciato una richiesta urgente al ministero dell’Interno per evitare il rimpatrio dei cittadini nigeriani cattolici che si trovano reclusi nel Centro di identificazione e di espulsione romano di Ponte Galeria, a causa delle vessazioni e degli attentati che rischiano di subire nel loro Paese. La notizia è giunta all termine della visita di alcune ore nel Cie più grande d’Italia, in cui sono trattenuti molti cittadini di religione crisrtiana della Nigeria che attendono di essere imbarcati su un volo charter per esser riportati nella loro terra d'origine.

Si tratta di uomini che non hanno commesso reati: sono per la maggior parte profughi della guerra in Libia che non sono stati tutelati dalle commissioni territoriali per l’asilo politico, dalle quali hanno ricevuto dei dinieghi alla richiesta di protezione internazionale. La delegazione del Pd, composta dai parlamentari Sandro Gozzi, Roberto Zaccaria, Luciana Pedoto, Letizia De Torre, Jean Leonard Touadì, Andrea Sarubbi e dall’eurodeputata Silvia Costa, intende chiedere per loro un permesso umanitario, in attesa che in Nigeria si plachi l’ondata di violenza contro i cristiani. “Bisogna intervenire urgentemente su quei cittadini nigeriani di religione cristiana che tornando nel loro paese rischiano di essere uccisi e di subire torture” ha detto all’uscita dal Cie il deputato democratico Jean Léonard Touadi. 

Tra i nigeriani cristiani reclusi nel Cie di Roma c’è anche Raymond Nnakawe, un nigeriano che ha denunciato una donna italiana per averlo truffato con la sanatoria del 2009, quando gli avrebbe estorto 2500 euro senza procedere a regolarizzarlo. Raymond ha raccontato la sua storia al Redattore Sociale, che è entrato nel centro di detenzione amministrativa al seguito dei parlamentari. Secondo quanto afferma il lavoratore nigeriano e quanto confermato dal suo avvocato, Raymond era andato in commissariato a denunciare la truffa, ma è stato portato e trattenuto nel Cie perché non ha il permesso di soggiorno. Un altro giovane, Samir, è un saharawi del Polisario che, se rimpatriato in Marocco, rischia di essere torturato e ucciso.

In questo momento, nel Cie di Ponte Galeria si trovano complessivamente 116 uomini e 60 donne.

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