Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 11 febbraio 2025
 
L'incontro di Firenze
 

Papa Francesco nella città dei "folli di Dio"

23/02/2022  Da don Lorenzo Milani a padre Balducci, una comunità di spiriti corsari appassionati e "ribelli" hanno accompagnato la politica del grande sindaco Giorgio La Pira. A colloquio con il giornalista Mario Lancisi: "Oggi sono in molti a proseguire il loro cammino"

«Unire le città per unire le nazioni», era questo  il sogno di Giorgio La Pira. Sul sagrato della antica chiesa della Santissima Annunciata, a Firenze, a poca distanza della “Mensa di San Francesco Poverino” scelta proprio da papa Bergoglio nel novembre del 2015 per pranzare con i poveri della città, parlano a gran voce i vari promotori laici e religiosi dei due comunicati indirizzati ai vescovi e ai sindaci del Mediterraneo, che da oggi e fino a domenica 27 saranno riuniti nel capoluogo toscano per dare vita ad un significativo incontro sulla scia dei Colloqui Mediterranei del sindaco santo Giorgio La Pira.

«Sono i “folli di Dio” del nostro tempo», non esita a definirli così il giornalista e scrittore fiorentino Mario Lancisi, autore del libro intitolato proprio I folli di Dio (edizioni San Paolo), nonché studioso di Giorgio La Pira, il padre costituente che riuscì a coniugare anche nell’amministrazione della città del Giglio  Vangelo e Costituzione. Lancisi si riferisce a don Alessandro Santoro, parroco della comunità delle Piagge, don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, Luigi Andreini, dell’Associazione Progetto Accoglienza insieme ad altri protagonisti di questa stagione fiorentina che chiedono con fermezza un cambio di rotta delle condotte e scelte politiche italiane e europee che «violano sistematicamente la Costituzione Italiana e tutte le Convenzioni internazionali sul diritto dei rifugiati», la fine dell’accordo Italia-Libia che «costituisce un criminoso finanziamento della sedicente guardia costiera libica, al solo scopo di intercettare i migranti in mare e di riportarli indietro esponendoli a stupri, violenze, morte nei lager menzionati anche dal Papa».

Come ai tempi di Giorgio La Pira, la società fiorentina è vitale e ricca di personaggi tanto irrequieti  quanto profetici come il cardinale Elia Dalla Costa, Don Giulio Facibeni, padre Ernesto Balducci, don Lorenzo Milani, padre David Maria Turoldo, padre Giovanni Vannucci, tra i protagonisti di quella meravigliosa stagione religiosa e civile, tra gli anni 50 e 60, che La Pira ha voluto intorno a sé nel suo percorso sociale e politico rivolto alla pace e alla giustizia sociale.

«Anche allora i “Folli di Dio” erano personaggi scomodi, che scuotevano la coscienza della società fiorentina e italiana  del loro tempo e riuscivano ad essere profezia, ciascuno nella sua diversità. La differenza è che l’allora sindaco La Pira li ha riconosciuti e capiti e insieme a loro ha dato l’impronta del suo operato politico, tra il  Vangelo e la Costituzione». Il giornalista fiorentino fa una analogia tra quell’epoca e oggi, sperando che ciò che sta accadendo anche adesso a Firenze, sotto l’auspicio di questo incontro, possa diventare linfa vitale, mettere al centro la persona umana, come ha voluto Giorgio La Pira.

 

(Nella foto di copertina: padre David Maria Turoldo sul set del film "Gli Ultimi")

                                                                                                                                                                                   

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo