«Unire le città per unire le nazioni», era questo il sogno di Giorgio La Pira. Sul sagrato della antica chiesa della Santissima Annunciata, a Firenze, a poca distanza della “Mensa di San Francesco Poverino” scelta proprio da papa Bergoglio nel novembre del 2015 per pranzare con i poveri della città, parlano a gran voce i vari promotori laici e religiosi dei due comunicati indirizzati ai vescovi e ai sindaci del Mediterraneo, che da oggi e fino a domenica 27 saranno riuniti nel capoluogo toscano per dare vita ad un significativo incontro sulla scia dei Colloqui Mediterranei del sindaco santo Giorgio La Pira.
«Sono i “folli di Dio” del nostro tempo», non esita a definirli così il giornalista e scrittore fiorentino Mario Lancisi, autore del libro intitolato proprio I folli di Dio (edizioni San Paolo), nonché studioso di Giorgio La Pira, il padre costituente che riuscì a coniugare anche nell’amministrazione della città del Giglio Vangelo e Costituzione. Lancisi si riferisce a don Alessandro Santoro, parroco della comunità delle Piagge, don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, Luigi Andreini, dell’Associazione Progetto Accoglienza insieme ad altri protagonisti di questa stagione fiorentina che chiedono con fermezza un cambio di rotta delle condotte e scelte politiche italiane e europee che «violano sistematicamente la Costituzione Italiana e tutte le Convenzioni internazionali sul diritto dei rifugiati», la fine dell’accordo Italia-Libia che «costituisce un criminoso finanziamento della sedicente guardia costiera libica, al solo scopo di intercettare i migranti in mare e di riportarli indietro esponendoli a stupri, violenze, morte nei lager menzionati anche dal Papa».
Come ai tempi di Giorgio La Pira, la società fiorentina è vitale e ricca di personaggi tanto irrequieti quanto profetici come il cardinale Elia Dalla Costa, Don Giulio Facibeni, padre Ernesto Balducci, don Lorenzo Milani, padre David Maria Turoldo, padre Giovanni Vannucci, tra i protagonisti di quella meravigliosa stagione religiosa e civile, tra gli anni 50 e 60, che La Pira ha voluto intorno a sé nel suo percorso sociale e politico rivolto alla pace e alla giustizia sociale.
«Anche allora i “Folli di Dio” erano personaggi scomodi, che scuotevano la coscienza della società fiorentina e italiana del loro tempo e riuscivano ad essere profezia, ciascuno nella sua diversità. La differenza è che l’allora sindaco La Pira li ha riconosciuti e capiti e insieme a loro ha dato l’impronta del suo operato politico, tra il Vangelo e la Costituzione». Il giornalista fiorentino fa una analogia tra quell’epoca e oggi, sperando che ciò che sta accadendo anche adesso a Firenze, sotto l’auspicio di questo incontro, possa diventare linfa vitale, mettere al centro la persona umana, come ha voluto Giorgio La Pira.
(Nella foto di copertina: padre David Maria Turoldo sul set del film "Gli Ultimi")