La buona notizia è che la vincitrice è una donna. Con 196 voti, Helena Janeczek trionfa alla settantaduesima edizione del Premio Strega con La ragazza con la Leica (Guanda), la biografia della tedesca Gerda Taro, la fotografa morta in Spagna a soli 27 anni, la prima a essere caduta su un campo di battaglia. Frutto di un meticoloso lavoro di documentazione e ricostruzione storica, La ragazza con la Leica immortala un gruppo di giovani esuli in un dato momento storico, la Parigi degli anni ‘30. A tre di loro che l'hanno conosciuta e amata, è affidato il compito di raccontare la breve vita della Taro.
Non è la prima volta che uno scrittore inciampa in una storia mentre sta seguendo un'altra pista letteraria. E' successo anche a Giuseppe Catozzella, vincitore del Premio Strega Giovani nel 2014, di entrare in contatto con la figura di Samia mentre si documentava su altro.
«Nel 2009 sono andata a vedere una mostra» ha commentato la Janeczek, poche ore prima della vittoria «Mi trovano a Milano e stavo lavorando al mio libro precedente Le rondini di Montecassino ambientato durante la battaglia di Montecassino e l'avanzata degli alleati in Italia. Lì ho visto la prima retrospettiva di Gerda Taro e ho cominciato a incuriosirmi a lei». La storia finì nel dimenticatoio per diversi anni, finché la figura della fotografa si fece largo nella mente dell'autrice per tutta una serie di analogie tra il momento storico in cui visse le Taro e il nostro: «Mi riferisco alla crisi economica, al ritorno delle destre nazionaliste e alla crisi dei profughi. Allo stesso tempo stesso sono rimasta affascinata da questa figura così cangiante e indomita, molto diversa da me. In Gerda Taro convivevano un insieme di caratteristiche apparentemente agli antipodi: era coraggiosa e frivola, determinata e allegra, razionale e giocosa».
Sei donne nella dozzina, tre donne in cinquina e la vittoria della Janeczek. Era dai tempi della Mazzucco, ben 15 anni, che il premio letterario più prestigioso e ambito d'Italia non veniva assegnato a una donna. Seguono Marco Balzano con Resto qui, (Einaudi), 144 voti, Sandra Petrignani con La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, (Neri Pozza),101 voti, Carlo D’Amicis con Il gioco, (Mondadori), 57 voti e Lia Levi, (già vincitrice del Premio Strega Giovani) con Questa sera è già domani, (Edizioni e/o), 55 voti; per un totale di 554 voti.
Questo risultato comprende i voti dei 400 Amici della domenica, di 40 lettori forti selezionati da librerie indipendenti italiane associate all’ALI e di 20 voti collettivi provenienti da scuole università e da circoli di lettura, in particolare delle Biblioteche di Roma, cui si sono aggiunti, dallo scorso anno, 200 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 20 Istituti Italiani di cultura all’estero, per un totale di 660 aventi diritto.
Elegantissima nel suo abito colorato, a proclamazione avvenuta la Janeczek è salita sul palco del Ninfeo di Villa Giulia per ritirare il Premio e lasciarsi intervistare a caldo: «Sono una persona felice. La situazione era molto aperta per cui speravo di vincere, ma non me lo aspettavo» ha dichiarato la scrittrice «Non mi aspettavo neanche che questo libro che mi ha accompagnato per sei anni potesse andare, passo dopo passo, così lontano. Sono felicemente sconvolta. Il momento più felice di questa giornata è stato bere il liquore Strega dalla bottiglia, dopo che mi avevano chiesto se volevo berlo nel bicchiere perché sono una donna! Domani, appena sveglia, farò un giro per Roma con mio figlio e il suo amico e pranzeremo come si deve per festeggiare questo momento. Non ho ancora in mente un nuovo libro. Sono molto lenta e aspetto che la storia abbocchi come un pesce».
E anche quest'anno cala il sipario sul Premio Letterario per antonomasia, che dal dopoguerra in poi fa parte del costume italiano e da oltre settant'anni catalizza l'attenzione di editori e lettori, che si fidano di lui ciecamente e difficilmente rimangono delusi.