Suor Gabriella Bottani alla conferenza stampa di presentazione della campagna "Gioca per la vita".
In continuità con quanto messo in campo in occasione degli ultimi mondiali di calcio in Brasile – nei quali si è verificato un aumento delle denunce di sfruttamento sessuale del 42% ‒ durante i giochi olimpici sarà possibile denunciare (anche in forma anonima) casi sospetti di sfruttamento chiamando il numero gratuito 100: «Invitiamo tutti i turisti che si recheranno a Rio per le Olimpiadi a denunciare ogni forma di sfruttamento di cui verranno a conoscenza, soprattutto lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti», dice suor Gabriella Bottani, responsabile della rete Talitha Kum, che sostiene la campagna a livello internazionale.
«I grandi eventi sportivi, portano con sé una serie di rischi e aumentano i casi di persone ingannate con false promesse di lavoro e di una vita migliore», continua. «Dobbiamo ricordare che lo sfruttamento sessuale non è turismo, ma una grave violazione dei diritti umani».
La locandina della compagna.
La campagna si svolgerà soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione e i social media, ma anche con azioni di piazza e volantinaggio in diverse località del Brasile.
Un Paese che «si trova immerso in una grave crisi sociale, economica, politica e istituzionale», racconta suor Eurides Alves de Oliveira, coordinatrice di “Um grito pela vida”. «Vi è nel Paese un clima di turbamento, insicurezza, intolleranza e recessione».
«Dopo il golpe allo Stato Democratico di Diritto», continua, «che ha visto l'allontanamento della Presidente Dilma Roussef, il Presidente ad interim Michel Temer, con lo pseudo pretesto di ridurre le spese, ha estinto il Ministero dei Diritti Umani e ribassato la Segreteria della Donna e delle Pari opportunità a dipartimenti del Ministero della Giustizia e della Cittadinanza: sono misure che costituiscono un taglio alle conquiste degli ultimi decenni dei diritti sociali a beneficio delle classi popolari».
Alessandra Sensini, testimonial della campagna, campionessa olimpica di vela e windsurf.
Non si tratta di eliminare l'allegria e la bellezza che «i giochi olimpici offriranno a migliaia di persone che da tutto il mondo verranno a Rio», sottolinea ancora suor Eurides, «ma vogliamo che questo evento sia uno spazio propositivo, che promuova la cittadinanza, la cura della vita e la denuncia della tratta».
Volti della campagna sono la campionessa olimpica di vela e windsurf, Alessandra Sensini, e il campione olimpico di nuoto, Massimiliano Rosolino. Entrambi, pur avendo partecipato a numerose edizioni dei Giochi, non erano a conoscenza del fenomeno.
Il nuotatore Massimiliano Rosolino, l'altro testimonial, anche lui campione olimpico.
«Ci prendiamo l'impegno di portare questo messaggio ai circa 280 atleti che parteciperanno a Rio», ha spiegato Sensini nel corso della conferenza stampa di presentazione, che ha visto la presenza del Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto per gli Istituti di Vita Consacrata, brasiliano di passaporto e di cuore.
«Siamo onorati di far parte di questa campagna per essere più onesti possibile», ha aggiunto Rosolino. «Tutti torniamo dalle Olimpiadi con dei bei ricordi: non è necessario esagerare e superare i limiti».