L'indiscrezione arriva dal giornale tedesco Handelsblatt che ovviamente gioca in casa: la Bmw e la Mercedes si sarebbero sfilate dal progetto della Apple Car, quello con cui l'amministratore delegato di Cupertino, Tim Cook, intende entrare nel mondo dell'automobile con un veicolo a quattro ruote, elettrico, a guida semi autonoma, ispirato, e soprattutto integrato, con i vari iPhone, iPad, iMac, eccetera. Secondo il giornale tedesco, i colloqui segreti tra BMW, Mercedes e Apple sono stati cancellati. Insomma, nessuno dei due costruttori "premium", vanto dell'industria in Germania intenderebbe più cooperare con l'azienda fondata da Steve Jobs in California. E così la Apple Car - a meno che non trovi validi sostituti tali da rimpiazzare il know how e la forza dei brand Bmw e Mercedes (al momento sembrerebbe di no, si parla del gruppo austro-canadese Magna) - potrebbe subire una battuta d'arresto.
L'idea della Apple, che tuttavia non ha mai davvero ufficializzato il progetto, in fondo è semplice: prendo il meglio che c'è in campo automobilistico e lo tiro dentro questa avventura. Tim Cook è al timone di un'azienda con record di vendite, liquidità praticamente infinita, fortissima sui mercati dei dispositivi digitali, una percezione di brand unica al mondo. Quello che gli manca è proprio quello che Bmw e Mercedes hanno: esclusività, sportività, eleganza, know how costruttivo, percezione di alta qualità di assemblaggio e nell'uso dei materiali, storia, leggenda, stabilimenti all'avanguardia, motori potenti, maestria nell'uso dell'elettronica sulle quattro ruote. Con in più: per Bmw un'industralizzazione avanzata nel campo dei veicoli elettrici, e per Mercedes il dominio nella massima competizione automobilistica che è la Formula 1 ormai da molti anni.
Dunque, quali partner migliori per un'azienda come la Apple che nel digitale è al top da 30 anni, ma in campo automobilistico si può dire sia all'età della pietra? Le motivazioni ufficiali dell'abbandono da parte delle due case tedesche parlano sembrerebbero essere due: primo, la titolarità del progetto, cioè chi deve comandare davvero nello sviluppo di quella che potremmo chiamare la futura "iCar" per rimanere nel solco della terminologia introdotta da iMac, poi i Pod, iPhone, iPad e ora iWatch; secondo, la gestione della enorme mole di dati dei clienti che acquisterebbero l'auto "targata Cupertino". Perché è ovvio attendersi che tutti i dati relativi ai clienti, secondo, le nuove frontiere Apple, finirebbero nell'iCloud, come accade per computer, smartphone e tablet. Mentre, è altrettanto logico attendersi che Bmw e Mercedes non mollerebbero l'osso, chiedendo di gestire industrialmente e commercialmente i clienti come hanno sempre fatto.
Ma, ci domandiamo, è davvero questa la ragione per cui i due principali miti automobilistici tedeschi del segmento "premium" (l'altro è l'Audi, e ancora più in alto la Porsche) si sono sfilati dal progetto? Come diceva Andreotti, a volte a pensare male si indovina: non è che la "grande fuga" dalla Apple Car di Bmw e Mercedes è per evitare di rimanere "schiacciati", oscurati, ridimensionati dalla forza del brand Apple una volta che questa iCar elettrica, quasi self-driving, fosse su strada? Immaginiamola in un Apple Store di nuova concezione, esposta insieme con gli iPhone 7-8-9 che verranno, con le più avanzate generazioni di iPad o iMac. Immaginiamola in vendita: che cosa vedrebbero i clienti? Vedrebbero un marchio solo, fortissimo: Apple Car. Quindi, nonostante le due case costruttrici tedesche finirebbero per apportare conoscenza, sapienza costruttiva, affidabilità motoristica e capacità elettronica di controllare tutte le variabili della sicurezza attiva e passiva, che cosa resterebbe di Bmw e Mercedes agli occhi dei fan di Cupertino? Forse nulla. Pensiamo sia proprio questa la ragione: la paura. Il timore di venire annullati da un marchio che non ha la loro storia ma che in futuro sarà forse molto più "performante"di loro. Allora, meglio scappare per non venire"risucchiati".