L’Eucaristia «non è il sacramento dei
perfetti, ma di coloro che sono in cammino». Lo hanno detto i padri sinodali, secondo quanto riporta una sintesi diffusa dalla Sala stampa vaticana. Stamane s'è svolta la terza Congregazione generale; 32 gli interventi effettuati. La Chiesa, in materia di famiglia, «deve offrire il suo
insegnamento in maniera più incisiva, presentando la dottrina non come
un elenco di divieti, ma facendosi vicina ai fedeli, così come faceva
Gesù», è stato detto oggi in Aula: «I cattolici vanno sì protetti, ma anche
preparati meglio». In
questo modo, «agendo con empatia e tenerezza, sarà possibile ridurre il
divario tra la dottrina e la prassi, tra gli insegnamenti della Chiesa e
la vita quotidiana delle famiglie».
«Perché ciò che occorre - è
l’orientamento condiviso dai padri - non è una scelta tra la dottrina e
la misericordia, ma l’avvio di una pastorale illuminata, per
incoraggiare soprattutto le famiglie in difficoltà, che spesso avvertono
un senso di non appartenenza alla Chiesa».
E proprio sulle
coppie in difficoltà, i divorziati risposati, è tornato a riflettere il
dibattito odierno: a loro, si è detto, «la Chiesa deve presentare non un
giudizio, ma una verità, con uno sguardo di comprensione, perché la
gente segue la verità e segue la Chiesa se essa dice la verità». «La
medicina della misericordia dona accoglienza, cura e sostegno», hanno
assicurato in aula: «Anche perché le famiglie sofferenti non cercano
soluzioni pastorali rapide, non vogliono essere una mera cifra
statistica, ma sentono il bisogno di essere ispirate, di sentirsi
accolte e amate. Deve essere lasciato più spazio alla logica
sacramentale, piuttosto che a quella giuridica».
Stamane è intervenuta anche una coppia di filippini. Si tratta dei coniugi George e Cynthia Campos, 47 e 46 anni, quattro figli, presenti al Sinodo come uditori. Questo pomeriggio si
svolge la quarta Congregazione generale, sul tema: “La pastorale della
famiglia: le varie proposte in atto.