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giovedì 12 settembre 2024
 
 

Una donna per gli alberi e per la pace

27/09/2013  Il 25 settembre 2011 moriva Wangari Maathai, la donna keniana dei record, premiata anche col Nobel per la pace nel 2004. Tutti la chiamavano “Mama Miti”, madre degli alberi.

In Kenya, a Nairobi, regna ancora il terrore: 62 i morti al centro commerciale ma all'alba di oggi si sentivano ancora raffiche di mitra. Chissà cosa avrebbe detto del terrorismo islamico una keniana come Wangari Maathai, scomparsa due anni fa, domenica 25 settembre 2011.

Prima donna africana premio Nobel per la pace nel 2004, Maathai aveva studiato alla scuola elementare delle Missionarie della Consolata di Nyeri, dove era nata per finire all’università negli Stati Uniti, dalle suore Benedettine. Da lì una lunga serie di record, prima donna keniana a conseguire un dottorato in biologia, prima donna a ottenere una cattedra di veterinaria all’Università di Nairobi.

Nel 1977 creò un’associazione per la salvaguardia dell’ambiente, il Green Belt Movement, che ha piantato più di trenta milioni, dagli anni Ottanta ad oggi in diversi Paesi africani. Mama Miti, la chiamavano in Kenya, “madre degli alberi”, con il suo bel sorriso caldo e il suo stile diretto, sarebbe piaciuta a Papa Francesco perché poneva sempre l'accento sul valore non solo biologico ma spirituale, profondo, della natura.

Intervenendo a Copenhagen nel 2009 al Vertice sui cambiamenti climatici disse: “Siamo parte dell’ambiente e dobbiamo consolare e riconciliarci con l’ambiente. Continuiamo a piantare alberi, a costruire terrazze per evitare l’erosione che distrugge e porta via il terreno fertile, a ridare vita alle nostre foreste”.

Questa donna kikuyu era innamorata del Creato e aveva subito diversi atti di violenza e arresti da parte della polizia solo per aver piantato alberi e criticato alcune scelte urbanistiche a Nairobi. Dopo anni di lavoro era riuscita a coinvolgere migliaia di persone in una battaglia in cui le donne erano finalmente protagoniste.

La difesa dell'ambiente non era così solo il fine del movimento, ma anche lo strumento del loro riscatto. “La sfida è ridare ai nostri figli un mondo di bellezza e meraviglia” come disse la Maathai ricevendo il Nobel per la Pace ad Oslo. A Roma, l’associazione “Adea amici degli alberi” ha ricordato la sua figura al Parco di Tor Fiscale. L’incontro riservato a tutti gli amici degli alberi è avvenuto sotto la chioma di un grande platano dedicato alla stessa Wangari, con letture dei suoi discorsi e alcuni brani tratti dai suoi messaggi dedicati agli alberi.

 
 
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