«Oggi sono qui a muovere il primo passo. Che cosa mi prefiggo? Vorrei imparare a credere. Come scriveva il teologo luterano Dietrich Bonhoeffer: “Vorrei imparare a credere per ritrovare il respiro della vita che è Dio”. Perché, come diceva il mistico medievale Muhammad Rūmī: “Noi siamo dei flauti, ma il soffio è tuo, Signore. Noi siamo dei monti, ma l'eco è tua”». E' stata un'omelia all'insegna dell'apertura all'altro quella che ha pronunciato oggi pomeriggio monsignor Domenico Pompili, durante la messa solenne in cattedrale a Verona, per l'inizio del suo ministero episcopale nella diocesi di San Zeno.
La Città sull'Adige ha accolto con grande gioia il nuovo pastore, "donato” dalla diocesi di Rieti. In una cattedrale gremita, accompagnato dai canti della Cappella Musicale, il vescovo Giuseppe Zenti dopo quindici anni ha passato il pastorale al suo successore. Presenti i cardinali Angelo Bagnasco e Mario Zenari, nunzio apostolico di Siria, “figlio” della terra veronese, il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, molti vescovi, presbiteri e religiosi, autorità civili con il sindaco di Verona Damiano Tommasi, ed anche una rappresentanza della comunità reatina con il sindaco e il presidente della Provincia.
Monsignor Pompili aveva iniziato già questa mattina a visitare i centri “nevralgici” della Chiesa veronese. Il suo insediamento è cominciato con la preghiera al santuario della Madonna della Corona, abbarbicato alla roccia sulle pendici del monte Baldo, che quest'anno festeggia il Giubileo dei 500 anni, accolto dal rettore don Martino Signoretto. Commovente l'abbraccio con Lorenzo Ballarini, presidente dell'associazione “Tuo figlio vive”, che riunisce famiglie che hanno prematuramente perso un figlio. Sono seguiti la visita ai detenuti e alle detenute della Casa circondariale di Montorio, e alla mensa francescana di San Bernardino. In questo luogo, gestito da una quindicina di volontari, ogni giorno consumano il pasto un centinaio di persone.
Un “tour” che ha permesso al nuovo pastore di manifestare la propria presenza a genitori in sofferenza, a chi sconta una pena, a chi ha fame, ma anche ai giovani, che lo hanno accolto numerosi nella basilica di San Zeno. A loro ha detto: «Qui ci sono davvero i mattoni per costruire». Nella camminata da San Zeno alla cattedrale, molta gente ha voluto salutare il nuovo vescovo, che ha colpito per la sua semplicità presentandosi a tutti con «Piacere, Domenico». Già a partire da domani tanti sono gli appuntamenti, tra cui la messa nella cappella della casa madre delle missionarie comboniane, riunite per il XXI Capitolo generale.
(Foto di Francesco Grigoli: monsignor Domenico Pompili durate la celebrazione della messa nella cattedrale di Verona)