La copertina del libro
Una scuola diversa dove ciascuno sia considerato nella sua soggettività come una risorsa da valorizzare, come una persona con le sue qualità ma anche con le debolezze e fragilità che, nell'attuale modello educativo e lavorativo, sono dimenticate in nome della competitività e della iper-produttività. È il punto di partenza del libro Una scuola per tutti, una scuola per ognuno, sottotitolo Un nuovo sguardo attento al benessere di ogni studente. Scritto dal sociologo Daniele Nappo, fondatore e direttore della scuola superiore paritaria Sigmund Freud di Milano, e dalla psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale Naomi Aceto, il focus del volume (pp. 223, 18 euro) edito da Giunti Edu, è sull'adolescenza, la più difficile fase di transizione all'età adulta e ai suoi problemi sul piano personale e con le istituzioni: il contesto educativo e familiare e quello scolastico, il bullismo, le separazioni, i lutti, l'autolesionismo, la fobia scolare. Il mix di difficoltà che si trovano molto spesso ad affrontare le ragazze e i ragazzi. E quasi sempre da soli.
Ed è qui che la scuola - nelle tesi degli autori - deve cambiare passo: capire i giovani, comprendere davvero le loro emozioni, dare risposte come il dialogo educativo e la didattica persuasiva che punta alla partecipazione e all'inclusività. E molto di più: per esempio l'andare a scuola senza fare scuola, cioè vivere nuove esperienze cognitive e sociali o organizzare una scuola centrata sullo studente e non meramente sul voto. Al centro di tutto l'apprendimento sereno e consapevole, lo star bene con sé stessi e i compagni, un rapporto di condivisione e corresponsabilità con gli insegnanti e i genitori.