La diocesi di Noto organizza in questi giorni (9-10 settembre) il secondo Convegno internazionale di Bioetica dal titolo "Quale spazio per la bioetica nella pratica clinica?". Il sottotitolo dell'iniziativa ne spiega le ragioni profonde: "Presenza-saggezza e umanità al servizio della persona". Dunque, bioetica come materia non solo di studio, di approfondimento scientifico e di dibattito politico ma soprattutto, e necessariamente, luogo dove la persona umana diventa il centro e la meta di ogni azione.

Molti gli invitati, già a partire dalla sessione odierna, suddivisi in quattro sessioni: Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, che stamani terrà la prolusione sul tema: "La natura dell'uomo può fondare il discernimento etico?" e il critico d'arte Vittorio Sgarbi, (che parlerà de "Il linguaggio dell'immagine: la nascita e la morte nell'espressione artistica), Mario Melazzini, che intratterrà la platea con un tema riguardante la Sclerosi laterale amiotrofica. Domani mattina si segnalano le relazioni di don Fortunato di Noto (fondatore dell'associazione Meter) e della professoressa Giorgia Brambilla (su "Questioni etiche in rianimazione neonatale in sala parto"), mentre al pomeriggio le attività saranno coordinate dal professsor Giuseppe Reale (da segnalare l'inervento del professor Pietro Grassi su "Tra il detto e l'indicibile: riflessioni etiche sulla morte volontaria).

Il programma completo si può trovare nel pdf allegato.