La lettera di Nicolò (FC n. 18/2014) è lodevole per l’amore alla vita. Attenzione, però, a non fare “santa retorica”: non è vero che dove sta un figlio ce ne possono stare anche tre o quattro. Ciò, forse, era possibile nelle società agricole. O magari oggi nelle favelas. Nelle società industrializzate la madre lavora, e un bambino piccolo non può stare da solo. Un figlio, poi, costa sempre di più. Certo, l’amore è più importante dei vestiti griffati. Mettere al mondo dei figli perché soffrano la fame non è “procreazione responsabile”.
RITA N. - Bologna
Il problema non è il numero dei figli, ma l’assenza di politiche familiari. Non c’è armonia tra lavoro e famiglia e mancano reti di protezione per la vita e la maternità. Andrebbe chiesta più responsabilità ai politici piuttosto che ai genitori. Un bambino non è una scommessa, ma fattore di crescita. L’Italia, purtroppo, non ha una visione di futuro. Fa chiacchiere e basta.