Finora, dal 1885, il Giappone aveva avuto 80 primi ministri, tutti maschi. Il soffitto di cristallo si è rotto il 21 ottobre, quando Sanae Takaichi è diventata la prima donna capo di governo del paese asiatico.

Nei giorni scorsi Takaichi era emersa inaspettatamente come leader del Partito Liberal Democratico, un incarico che di solito, ma non è sempre scontato, apre la strada per la guida dell’esecutivo. Al termine di laboriose trattative tra Sanae Takaichi e il presidente del partito conservatore Ishin, Hirofumi Yoshimura, il 20 ottobre i due partiti hanno concluso un accordo di coalizione. Il PLD ha dovuto accettare di fare di Osaka – il cuore storico di Ishin – una capitale di emergenza in caso di catastrofe a Tokyo e di ridurre del 10% il numero dei deputati. I due partiti hanno inoltre concordato di riformare la previdenza sociale, rilanciare il nucleare e agire a favore della natalità.

Ambiziosa, ammiratrice dichiarata della “lady di ferro” Margaret Thatcher, Takaishi, 64 anni, che in passato è stata più volte ministra, è un'esponente dell'ala più conservatrice del partito socialdemocratico. Perciò il suo arrivo alla guida del governo non dovrebbe migliorare la situazione delle donne in un Giappone classificato dal Forum economico mondiale al 118° posto su 148 in termini di parità di genere. Secondo doversi analisti, la sua vittoria non rappresenta certo un successo dal punto di vista del movimento femminista in Giappone. Sulla parità di genere il nuovo primo ministro ha posizioni non proprio progressiste: in passato, si è espressa a favore della sola successione maschile nella famiglia imperiale e contro la possibilità per le donne sposate di conservare il nome da nubile. Takaichi è anche contraria al matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Resta da vedere quale sarà la solidità del nuovo governo, che non ha i numeri in parlamento per attuare provvedimenti senza cercare alleanze. Inoltre Takaishi si trova alla guida di un partito molto fragile, indebolito da diversi scandali. Un primo banco di prova per Takaishi sarà l’incontro con Donald Trump previsto il 27 ottobre. Takaichi ha dichiarato di volere "discussioni franche" con Donald Trump, aggiungendo di auspicare di discutere di Asia-Pacifico, Medio Oriente, Ucraina e questioni bilaterali.

Come ha scritto il Japan Times, “una delle poche cose che il mondo sa di Takaichi è la sua passione per la musica heavy metal. Ex batterista di un gruppo musicale, ha dichiarato che artisti come Iron Maiden e Judas Priest la aiutano ad alleviare lo stress”.