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Caro don Antonio, sarebbe auspicabile che lei e i suoi collaboratori vi comportaste da cristiani, piuttosto che demolire quel poco che ancora resta delle nostre radici cristiane. Studiate la storia e vi renderete conto che non si salva né l’Europa né l’Italia se si vuole andare d’accordo con tutti. Lasciate che un sindaco faccia bene il proprio mestiere. Quando i musulmani permetteranno ai nostri fratelli cristiani di vivere serenamente la fede anche nei loro Paesi, solo allora potrete criticare chi desidera riportare l’Italia a una vita civile e onesta, alla luce della fede. Che vuol dire essere un Paese laico? Che tutto è permesso, come accade in Italia e in Europa? Se questa è civiltà, meglio tornare al Medioevo.
MADRE ANGELA – Vicenza
Un richiamo che ci viene da un monastero di suore è sempre da prendere in seria considerazione. Ma, con rispetto, vorrei dire a madre Angela che, pur con tutti i miei difetti e debolezze, sono cristiano anch’io. Come lo sono i miei collaboratori. E ci ispiriamo al Vangelo per costruire un mondo più giusto e accogliente, dove ciascuno possa professare la propria fede, senza subire persecuzioni, come purtroppo capita a molti cristiani. Ma non possiamo chiedere rispetto e reciprocità agli altri se non li pratichiamo noi per primi nel nostro Paese.





