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Sono nonna di due nipoti, il maschio frequenta la scuola materna in un istituto privato, la femmina un istituto statale. A settembre avranno 5 anni e 7 mesi e ci chiediamo tutti se dovranno essere iscritti alla prima elementare o frequentare un ulteriore anno di scuola materna. La bimba è molto cresciuta fisicamente e, a detta delle maestre, riveste un ruolo di leader fra i compagni. Il bambino ha una crescita normale, prova da solo a riconoscere le lettere e i suoi genitori sono decisi ad iscriverlo alla scuola primaria. I genitori della bambina sono orientati per la stessa scelta ma si sono sentiti dire dalle insegnanti che per lei è troppo presto e che una iscrizione in prima elementare sarebbe prematura. Le chiedo come è orientata la pedagogia dell’età evolutiva a riguardo per poter fare una scelta oculata e rispettosa della crescita. Io intanto ho comprato dei libri con attività di pre-scuola e quando sono con me faccio far loro compilare qualche paginetta. Inoltre ho attivato, a loro nome, un abbonamento a “ GBaby” che considero una rivista adatta per attività di questo genere.
MARIA LUISA
Cara amica, è stata proprio una buona scelta quella di attivare un abbonamento a GBaby, sicuramente un bel modo per iniziare a far amare il percorso della lettura ai tuoi nipotini. Ma entriamo nel merito della tua lettera e sull’opportunità che ormai esiste dal 2003 di poter iscrivere alla prima elementare i bambini che compiono sei anni entro il 30 aprile dell’anno di iscrizione alla scuola primaria. E’ una opportunità e una facoltà che hanno i genitori, ma che deve essere esercitata nel rispetto dei reali bisogni del bambino e non di una supposta perdita di tempo nell’aspettare ancora un anno. Non c’è mai perdita di tempo se si rispetta la naturale crescita dei bambini, che non sempre coincide con la loro intelligenza o capacità di apprendimento, né tanto meno con lo sviluppo fisico. Bisogna infatti prima di tutto valutare la loro capacità di concentrazione e il loro reale sviluppo emotivo. Pensa che negli Stati Uniti alcuni studiosi ritengono che chi inizia le scuole elementari con un grado di maturità e sviluppo superiore dato dall’età, ha un vantaggio che si porterà dietro negli anni, quindi non perdita di tempo ma il suo contrario. Anche alcune rivelazioni OCSE PISA hanno sottolineato come i bambini “anticipatari” facciano più fatica rispetto ai loro compagni che hanno l’età giusta. Ovviamente non si può generalizzare, dipenderà da bambino a bambino e anche dal metodo che verrà adottato nella futura scuola elementare. Quello che veramente va valutato, e che molti pedagogisti e psicologi sostengono, è che togliere un anno di gioco ai bambini non sia la scelta più opportuna. Restare con il gruppo dei propri pari può aiutare a sviluppare una maggiore autostima e consapevolezza cosa che nella vita sarà più utile di un alfabeto imparato a cinque anni.



