Abbiamo due mazzi di chiavi “complete” (portone, porta, garage eccetera); lui non trovava il suo mazzo e allora mi fa: «Prova a guardare se hai nella borsa le mie chiavi». «Come ti permetti» gli ho risposto, «guarda bene che non sono stata malata come te... Ricordati che non hai più la memoria di una volta... E non venire ad accusare me...». Che ne dite? Non è un marito insopportabile? Non ho ragione a “difendermi”?

MARGHERITA 

Ci viene da sorridere, cara Margherita, per le simpatiche contraddizioni in cui ci invischiamo, quando ci viene in mente di avere solo e sempre ragione! Pensa un po’: dire a uno «ricordati che non hai più la memoria di una volta» è come a dire a uno che non ci sente... che deve sentire! È vero, tuo marito, complici la malattia e la terza età, non ha più la memoria di una volta: e allora come fa ad avere la memoria di non avere memoria?! Vedi che ormai stai ridendo anche tu, cara Margherita! Sul fattaccio delle chiavi, tu ti sei sentita accusata; ma tu ci riporti onestamente il suo «Prova a guardare...». Tuo marito stava cercando le chiavi e può (e glielo concedi?) fare l’ipotesi che tu le abbia prese (anzi, nascoste) nella tua borsa. Tu sei sicura che no (e infatti lui le aveva infilate in un cassetto della cucina) e allora ti senti offesa: anzi, ti difendi. Forse non cogli la sua incertezza: a una certa età (anche alla tua!) le cose non sono più “obbedienti” come una volta, hanno il potere di... farci dispetti. Lui non si sarebbe immaginato di averle infilate proprio in quel cassetto, era forse più “razionale” pensare che tu (senza offesa!) le avessi prese per sbaglio... E così la vita diventa più complicata! Due come voi oltre la settantina hanno a che fare con i vuoti di memoria; solo che – questo è il maggior dispetto! – diventano più evidenti i vuoti di memoria dell’altro! Rinfacciarseli non serve, anzi peggiora le cose. Se si ha la fortuna di invecchiare insieme, occorre farsi da “Pronto soccorso” reciproco, senza acrimonia, anzi con allegria. In fondo sono gli scherzi buoni della vita: la testa non funziona più come una volta e allora... occorre coalizzarsi ridendo contro i “dispetti” delle cose. Una lei allegrona, a furia di dover fare due volte le scale per scendere in garage e per tornare a prendere le chiavi, scrisse un bel cartello sulla porta: “Per far partire l’auto occorrono le chiavi!”. E così tutti trovarono il modo di ridere, anche i nipoti.