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Qualcuno, nel leggere i dati, ha concluso: gli italiani sono razzisti. Anzi: sono il popolo più razzista d'Europa. Il riferimento è alla ricerca pubblicata dal Pew Research Center di Washington, uno dei più autorevoli centri indipendenti di studio della pubblica opinione del mondo. Nella più recente delle sue rilevazioni, nella serie Global Attitudes and and Trends, il PRC ha pubblicato una serie di tabelle che non ci fanno molto onore.
L'86% degli italiani guarda con sospetto oppure ostilità ai rom; il 61% nutre gli stessi sentimenti nei confronti dei musulmani; il 21% nei confronti degli ebrei. Ed è bene notare che i rom presenti in Italia sono per più di metà cittadini italiani. Per non parlare ovviamente degli ebrei. Già così i risultati incutono un certo spavento. Il confronto con altri dati, peraltro, accresce in modo esponenziale la preoccupazione.
Tanto per cominciare, la media dei Paesi analizzati (Italia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna, Francia) è molto più bassa. Cioè: ostile ai rom è in media il 43%, ai musulmani il 33%, agli ebrei il 13%. Nulla di cui andare particolarmente orgogliosi, ma assai meno che in Italia. Se però prendiamo Paese per Paese, le cose peggiorano. Tentiamo una tabella:
Italia: ostili ai rom 86% - ostili ai musulmani 61% - ostili agli ebrei 21%
Francia: 60% 24% 7%
Polonia 48% 56% 28%
Regno Unito 37% 19% 7%
Spagna 35% 42% 17%
Germania 34% 24% 9%
Insomma, di razzisti (e essere pessimisti) o spaventati dalle minoranze (per essere ottimisti) come noi tra i grandi Paesi d'Europa non ce n'è. Nell'una come nell'altra ipotesi, c'è un bacino di timore in cui la peggiore propaganda va facilmente a pesca di consensi.



