Leggo Famiglia Cristiana fin da quand’ero ragazzo. E ora di anni ne ho abbastanza. Sposato da più di cinquant’anni, anche nella mia nuova famiglia non è mai mancata Famiglia Cristiana. Ma da un po’ di tempo, io e mia moglie ci chiediamo: che ci stanno a fare su una rivista cattolica tutti quegli attori e quelle attrici che nulla hanno a che fare con la morale cattolica, ai quali dedicate servizi se non addirittura la copertina? E tutto ciò a scapito di altri interessanti argomenti, sempre più sacrificati. Per questi personaggi dello spettacolo, non bastano le innumerevoli riviste che intasano le edicole? È difficile, dopo tanti anni, abbandonare la vostra rivista, soprattutto a un’età in cui si diventa abitudinari, ma qualche problema me lo pongo. Non so quanto la mia segnalazione possa portare a un salutare cambiamento. A ogni modo, le assicuro la mia personale stima: leggo con molta utilità la sua posta.

UGO T.
Caro Ugo e consorte, ricambio la vostra stima con un ringraziamento sentito per la vostra fedeltà di lettori di antica data. Siete stati e siete la nostra forza, anche quando ci pungolate con osservazioni critiche. Famiglia Cristiana, come ben sapete, si occupa di tutto, e lo fa “cristianamente”, che vuol dire con una visione critica e positiva della vita. Non possiamo non interessarci di ciò di cui si parla in famiglia, compresi quei personaggi – spesso discussi – cui fate cenno, e che per molti giovani sono dei miti o dei modelli. Non siamo interessati al gossip e ai pettegolezzi, siamo cercatori di verità, in dialogo con tutti.