«Uno sterminato numero di giovani e persone vivono nell’inferno dei nostri deserti metropolitani, intrappolati in mille dipendenze, non solo di sostanze, di vario genere, cercando la felicità in paradisi artificiali e cercando di rispondere al bisogno fondamentale di ogni persona, amare ed essere amati. Ma poi si ritrovano schiave o ferite, avendo cercato la soluzione in cose che chiamano amore ma è tutt’altro. Non occorre più scendere nei bassifondi», sottolinea Chiara Amirante, anima di Nuovi Orizzonti, nel suo messaggio per la 45esima Giornata nazionale per la Vita. «Gli inganni di oggi li troviamo ovunque. Da anni ascolto confidenze di donne che hanno abortito e che nessuno potrà mai consolare, di genitori che hanno perso i propri figli che nella solitudine hanno deciso di farla finita, di chi nel dolore e nella sofferenza estrema, lasciato solo, non ha avuto altra scelta che lasciarsi andare alla disperazione».

Ma la morte aggiunge, «non è mai la soluzione, non deve e non può mai essere la soluzione. Dobbiamo metterci in ascolto e accogliere chi attraverso un abbraccio, un dialogo, uno sguardo, un sentimento, cerca sostegno. Dobbiamo, attraverso questo cammino di condivisione e ascolto, non solo aiutare chi cerca consolazione, ma promuovere un messaggio di salvezza e prosperità. Troppi sono gli aborti che ogni anno nel silenzio e nella sofferenza si registrano nel mondo. Circa 56 milioni. E se paragoniamo questi dati con quelli causati dalla Seconda guerra mondiale, 44 milioni, ci rendiamo conto della grave emergenza umanitaria in atto. Emergenza che può assumere forme di violenza diverse, come quella di genere. Tre donne su 4 che hanno subito violenza dal proprio partner o ex non hanno la giusta tutela per poter denunciare. Oppure pensiamo ai più di 250 milioni di bambini vittime dei pedofilia. Non dobbiamo sottovalutare gli innumerevoli casi di suicidio in età adolescenziale. Uno ogni 11 minuti nel mondo. Non possiamo restare indifferenti. Dobbiamo agire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere sempre e comunque la vita».