Moravia, Quasimodo, l'idea di nazione, il ruolo della creatività, la responsabilità di fronte alla Storia, il senso dello stesso esame di maturità, il mondo di WhatsApp. Questi gli argomenti delle tracce del primo scritto dell'esame di maturità, tornato quest'anno alla struttura ordinaria, che prevede due prove scritte, le cui tracce vengono stabilite dal Ministero su base nazionale (la prima, svoltasi questa mattina, comune a tutte le scuole; la seconda, che si svolgerà domani, diversa a seconda dell'indirizzo di studi), seguite da un colloquio di fronte a una commissione per metà interna e per metà esterna (con un presidente esterno).

Il menù della prova di Italiano è, come sempre, molto ricco, al punto che è quasi impossibile che un ragazzo non trovi, tra i 6 proposti, un tema su cui scrivere qualcosa di sensato. Innanzitutto le due tracce letterarie. La poesia di Quasimodo, Alla nuova luna, scritta in occasione del lancio in orbita del primo satellite artificiale Sputnik, avvenuto nel 1957, offre vari spunti per riflettere sul progresso scientifico-tecnologico, ma anche sui suoi limiti. Il brano di Moravia, tratto dal suo romanzo d'esordio, Gli indifferenti (1929), mette a tema il mondo borghese con le sue finzioni e ipocrisie, e la sua indifferenza, appunto, di fronte alla sofferenza degli ultimi.

Per quanto riguarda il testo argomentativo, un brano dello storico Federico Chabod mette a fuoco il rapporto tra l'idea di nazione, la libertà politica e l'idea di Europa nel XIX secolo, ma è difficile evitare (anzi è opportuno farlo) un confronto con il presente, per come queste idee interagiscono tra loro nel nostro contesto sociale e civile. Un testo di Piero Angela, scomparso nell'agosto delle scorso anno, propone alcuni pensieri sull'importanza della creatività e su come essa rischi di risultare indebolita dai moderni strumenti digitali. A questo tema si può accostare quello sollevato da Marco Belpoliti, tra le due tracce di attualità, in un brano che denuncia l'incapacità di attesa nel mondo dei social network, in cui si pretende che tutto avvenga in modo simultaneo. Bello il brano di Oriana Fallaci, che indaga il rapporto tra movimenti collettivi e responsabilità individuale nel fare la Storia.

Non manca una piccola polemica. L'altra traccia di attualità riprende una lettera aperta inviata nel 2021 dal mondo accademico e culturale all'allora ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, che veniva invitato a reintrodurre le prove scritte alla maturità, semplificata per la pandemia da Covid-19. Bianchi, chiamato in causa, ha espresso il proprio disappunto per questa scelta. In realtà anche l'attuale ministro, Giuseppe Valditara, ha deciso di togliere le prove scritte per i candidati delle zone alluvionate dell'Emilia-Romagna. Anche in questo caso non senza proteste: a fronte di alcuni studenti che avevano richiesto la semplificazione, altri avrebbero voluto svolgere l'esame con tutte le prove. In effetti è una questione educativa non banale: forse gli ostacoli vanno superati, non evitati.

Roberto Carnero (Professore associato di Letteratura italiana contemporanea, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna)