La Lega Calcio, ogni anno commissiona una grande ricerca demoscopica, e i risultati sono estremamente interessanti. Il calcio resta il più grande fenomeno sociale dei nostri tempi, ma risente della crisi economica, e degli scandali interni. In pratica, il popolo delle persone interessate non è diminuito, ma è addirittura cresciuto, 27 milioni, ma con comportamenti diversi dal passato.
Si sapeva, da tempo, del netto calo degli spettatori negli stadi, anche a causa del teppismo. Ora esiste un calo negli abbonamenti alla pay tivù, e, opinione personale, non credo proprio che lo sdoppiamento Sky-Mediaset, sul fronte Serie A-Champions League, abbia aiutato il portafogli degli appassionati. Di allarmante c’è che diminuiscono i frequentatori fissi, e aumentano i frequentatori occasionali, quelli che fanno la differenza in meglio. Si torna, ad esempio, alle vecchie aggregazioni nei bar, nei ristoranti, nei locali, come avveniva, negli anni Sessanta, attorno ad una radio, e nel sogno di una vincita, con la schedina del Totocalcio.
E questa aggregazione avviene per seguire tutti insieme le partite, attraverso i canali a pagamento, evitando di acquistare l’abbonamento a casa. Insomma, c’entrano l’austerity e la diffidenza, e non potrebbe essere altrimenti, con i segnali negativi, in termini di credibilità, che sono arrivati dal mondo del pallone, negli ultimi tempi.
Si sapeva, da tempo, del netto calo degli spettatori negli stadi, anche a causa del teppismo. Ora esiste un calo negli abbonamenti alla pay tivù, e, opinione personale, non credo proprio che lo sdoppiamento Sky-Mediaset, sul fronte Serie A-Champions League, abbia aiutato il portafogli degli appassionati. Di allarmante c’è che diminuiscono i frequentatori fissi, e aumentano i frequentatori occasionali, quelli che fanno la differenza in meglio. Si torna, ad esempio, alle vecchie aggregazioni nei bar, nei ristoranti, nei locali, come avveniva, negli anni Sessanta, attorno ad una radio, e nel sogno di una vincita, con la schedina del Totocalcio.
E questa aggregazione avviene per seguire tutti insieme le partite, attraverso i canali a pagamento, evitando di acquistare l’abbonamento a casa. Insomma, c’entrano l’austerity e la diffidenza, e non potrebbe essere altrimenti, con i segnali negativi, in termini di credibilità, che sono arrivati dal mondo del pallone, negli ultimi tempi.


