In questo paese, dopo tanti esempi di violenza, corruzione e malgoverno, c’è un grande bisogno di normalità anche nelle cose straordinarie, di volti puliti anche laddove si immaginano “mostri”, al di fuori della nostra portata. Penso che sia questo il successo di Samantha Cristoforetti, che è rimasta per 200 giorni nello spazio, una impresa pure sportiva, comunicando con simpatia, solarità e semplicità. Eppure, 2 lauree, e il ruolo di capitano pilota dell’Aeronautica Militare, potevano offrirci il profilo di una persona, al di sopra dei nostri modi di esprimerci. Non è andata così, ed è la conferma che le femmine italiane, in tanti casi, stanno ottenendo la fama mondiale, più dei colleghi maschi.

Nello sport, le donne azzurre, da decenni, dalla Simeoni, alla Compagnoni, fino alla Vezzali, passando per pallavoliste a pallanuotiste, e arrivando fino alla Pellegrini, alla Vinci, alla Errani, e alla Cagnotto di questi giorni, sono una realtà consolidata. E in molte circostanze, appaiono più sagge degli uomini nel gestire gli eccessi della popolarità, senza bravate, se mi è consentito, molto maschili, e ben poco virili, come, al contrario, troppi arroganti credono.