"Il Vittoriale continua la sua fortunata avventura mentre la Fondazione pescarese ha cessato di esistere da un pezzo. In realtà, gente incolta avvelenata da malafede intende colpire il Vittoriale e chi lo gestisce". Sono queste le parole che hanno colpito il presidente del Centro nazionale di studi dannunziani che ha proceduto con una denuncia per diffamazione nei confronti del presidente della Fondazione, sostenendo che lo aveva offeso. Una lesione della reputazione volta a screditare la levatura culturale del presidente del Vittoriale, messa nero su bianco con un fax destinato a un giornalista bresciano. Nella ricostruzione dei fatti, i giudici della Cassazione, con sentenza 36863, hanno stabilito, di fatto, che mettere in discussione il livello culturale di una persona può integrare gli estremi del reato anche se l'invettiva viene rivolta in forma "impersonale".