Mi spiace per l’errore arbitrale evidente subito dal Napoli, contro il Dnipro, ma non mi trovo d’accordo con il presidente De Laurentiis, che ha parlato di un disegno filo-spagnolo. Credo che questo sfogo sia figlio dell’amarezza per una stagione, nella quale, nel campionato di Serie A, la squadra azzurra ha avuto 13 errori a favore, e ben 22 contro.
Ma, appena la stagione scorsa, la stessa squadra ha chiuso il torneo con 21 errori a favore, e solo 8 contro.

Così come penso ad una ciclicità casuale di questi eventi, in campo nazionale, sono convinto che esista anche in campo internazionale, perché solo una lunga sequenza di soprusi renderebbe legittima la protesta. E questa lunga sequenza, fatti alla mano, non esiste, se no, il Napoli non sarebbe arrivato alle semifinali di Europa League.

Ora: 1) se De Laurentiis fosse meno abbonato a certi sfoghi, sarebbe più credibile; 2) sono sfoghi, che generano dannose sindromi del complotto, e che hanno solo, come conseguenza, il pericoloso contagio dell’ambiente. Domenica scorsa, infatti, a Parma, l’allenatore Donadoni sostiene che i giocatori del Napoli gridavano agli avversari: “Perdete, tanto siete falliti!”. Beh, se la conseguenza del clima di tensione è questa, varrebbe la pena uscire dal sistema-calcio, e contestarlo da fuori.