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«La fede in passato era presentata come consolazione, ora occorre umanizzare il benessere». A dirlo è don Armando Matteo, segretario dell’ex Sant’Uffizio, che dopo l’intervista del Papa a Credere con l’appello a una Chiesa vicina alla gente, fa il punto su una pastorale capace di parlare all’oggi. E se il Papa aveva lanciato dalle colonne del nostro giornale l’invito ad aprire la Chiesa a «todos, todos», il segretario del Dicastero per la dottrina della fede, sezione dottrinale, rilancia per un’evangelizzazione che tocchi il cuore delle persone a partire dagli aspetti più umanamente belli dell’esistenza: «Dobbiamo riscoprire la gioia, la festa, l’amicizia. Se nel passato il centro era trovare la forza per resistere in “questa valle di lacrime”, con il cristianesimo tutto puntato verso il paradiso, oggi il rischio è di diventare individualisti, e il Vangelo ci consegna la regola d’oro per essere felici, e cioè fare gli altri felici, cioè “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”». Come dire che oggi il Vangelo passa per l’inclusione e la gioia. Ancora, per il presule - che firma anche la presentazione del libro L’amore di Dio è per tutti (San Paolo, 2024), con le catechesi del Papa proprio sull’evangelizzazione - l’impegno di evangelizzazione deve avere riguardare innanzitutto le donne: «La Chiesa ha un problema con le donne adulte e con le più giovani, le nostre sono comunità in cui le donne non si sentono a casa. non si sentono a casa. La sensibilità femminile contemporanea non trova attraente la vecchia pastorale tradizionale. Dovremmo avere una Chiesa più capace di essere dalla parte delle donne. Quanta fatica a pronunciare la parola femminicidio! A entrare in un discorso sociale e politico per un giusto salario! A trovare gli spazi anche ecclesiali per le donne che vogliono lavorare con dei figli!… Queste battaglie sociali e politiche dovrebbero vedere la Chiesa più in primo piano».
(Foto Ansa)
Trovi l’intervista completa su Credere in edicola da giovedì 29 febbraio e in parrocchia da domenica 3 marzo, disponibile anche su edicolasanpaolo.it.



