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Prima lo chiamavano “il re di Hollywood”. Ora gli toccano altre definizioni, tipo “predatore seriale”, “molestatore compulsivo”. Con questi epiteti si racconta l’ascesa e la caduta di Harvey Weinstein, travolto dalle rivelazioni sui suoi comportamenti con le giovani attrici attraverso il ricatto sessuale: o ci stai o non avrai più una parte nei miei film.
Il produttore ha 65 anni, cinque figli avuti da due mogli. Ed ecco la domanda che circola nella Mecca del cinema: perché tutti sapevano ma nessuno parlava? La risposta è la più semplice: perché Weinstein era troppo potente per andargli contro, denunciare i suoi vizi significava stroncarsi la carriera.
Accusa Oprah Winfrey, stella della televisione: «Sono stati silenzi complici».


Severo, ma più comprensivo, il giudizio della regista Lina Wertmüller: «Capisco chi si spaventa. Ma bisogna avere la forza di denunciare, per due motivi: intimorire il molestatore e perché non succeda ancora ad altre donne».
Si fa avanti anche la nostra attrice Asia Argento, aggredita da Weinstein nel 1997, nell’albergo di Cannes che li ospitava durante il Festival: «Dopo il trauma di quel giorno, quando lo guardavo mi sentivo debole. Aveva vinto lui». Con una intervista al New York Times interviene Lena Dunham, attrice, regista e sceneggiatrice, che invita alla denuncia: «Restare zitti è come mettere un bavaglio alle vittime. Non vogliamo dover raccontare storie come questa ancora e ancora».
ASIA ARGENTO, VITTIMA DI WEINSTEIN
Asia Argento, aggredita da Weinstein nel '97: «Dopo il trauma, quando lo guardavo mi sentivo debole. Aveva vinto lui» (foto Reuters)


WEINSTEIN ESPULSO DALL'ACADEMY
Dopo la rivelazione sui suoi comportamenti, Weinstein è stato lasciato dalla moglie ed espulso dall’Accademia che ogni anno assegna i prestigiosi Premi Oscar. Hillary Clinton ha annunciato di rinunciare al finanziamento che lui le aveva versato per aiutarla nella corsa alla Casa Bianca. «Darò quei soldi in beneficenza», ha dichiarato Hillary.
Infine, l’ultimo colpo di scena. Harvey Weinstein ha capito che i suoi comportamenti sono una malattia: adesso è ricoverato in una clinica dell’Arizona specializzata nella cura e riabilitazione di chi ne è colpito.



