Un piatto della tradizione sarda, il Pane Frattau, sarà il protagonista della cena che il prossimo 21 ottobre verrà servita ai delegati dei 194 Stati membri dell'UNESCO, nella prestigiosa sede mondiale di Parigi. A portarlo sulle tavole internazionali non sarà una brigata stellata, ma i "Buoni e Cattivi", la Cooperativa sociale che unisce alta ristorazione e inclusione lavorativa per persone con disabilità e in percorsi di riscatto sociale. “Work Inclusion: talents and skills in Italian cuisine” è l’iniziativa promossa dal Ministero per le Disabilità, nato con l’obiettivo di mettere in risalto i migliori esempi di imprese sociali italiane capaci di coniugare qualità gastronomica ed etica. L’evento assume un significato particolarmente proprio in un momento cruciale: nelle prossime settimane è attesa la decisione finale sulla candidatura della “Cucina Italiana” a Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. La brigata è stata selezionata come esempio concreto d lavoro integrato, portando nella capitale francese un modello di ristorazione etica dove ogni piatto è un frutto di formazione, lavoro condiviso e riscatto personale.                                     

"Cucinare a Parigi rappresentando l’Italia è un grande onore e una grande responsabilità. Porteremo con noi la passione, la competenza e la bellezza di chi ogni giorno dimostra come l’inclusione non sia una forma di solidarietà bensì una via per raggiungere l’eccellenza. Le persone che lavorano con noi hanno talento e determinazione, una professionalità che merita di essere riconosciuta anche a livello internazionale.” – ha dichiarato Giuditta Cavallini, Presidente della Cooperativa Buoni e Cattivi.

Nata nel 2010 per offrire una possibilità di recupero e riscatto dopo percorsi comunitari e giudiziari, la Cooperativa ha dato finora formazione e lavoro a più di 267 persone, tra cui persone con disabilità, mamme e giovani. Gestisce oggi tre ristoranti, un bar, una pizzeria, un rifugio e strutture ricettive, dando lavoro a 65 giovani e dimostrando che l’eccellenza in cucina può e deve passare anche attraverso l’impegno sociale. L’organizzazione è sostenuta dalla Fondazione Domus de Luna, attiva dal 2005 nel supporto all’infanzia e all’adolescenza a rischio in Sardegna. L’evento nella città della Tour Eiffel non è solo una vetrina per la cucina italiana, ma un palcoscenico mondiale per dimostrare che il vero sapore della gastronomia risiede anche nella sua capacità di essere etica, inclusiva e portatrice di un messaggio di speranza e riscatto.