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I bambini ucraini rapiti nelle zone del Paese conquistate da Putin sono stati portati in Russia nei primi mesi dell’”Operazione Speciale” e vengano offerti in adozione dalle autorità. E ad alcuni di loro viene fornita una falsa identità russa. È quanto emerge da un’inchiesta condotta dal giornale inglese Financial Times che ha utilizzato strumenti di riconoscimento delle immagini e documenti pubblici, oltre a interviste con funzionari ucraini e parenti dei bambini. Con questo metodo ha identificato e localizzato quattro bambini ucraini sul sito di adozioni ‘usynovite.ru’, collegato al governo russo. Nel sito, ad esempio, uno dei bambini viene mostrato con un nuovo nome e un’età differente da quelle presente sui documenti rilasciati dal governo ucraino.
A fronte di questo oggi risuonano ancora più potenti le due parole che ogni settimana sulla vasta piazza San Pietro il Papa pronuncia: «L’Ucraina martirizzata». Da più di due anni, alla fine dell'Angelus la domenica e delle udienze del mercoledì mattina, il Pontefice non ha mai smesso di usare questa espressione, coniata all'inizio dell'attacco russo. Un'attenzione costante, mantenuta a tutti i costi, e manifestata nuovamente mercoledì 12 giugno, prima del G7 pugliese e del vertice per la pace in Ucraina, che si tiene il 15 e 16 giugno, in Svizzera.


A fronte di 20mila minori di cui Kiev denuncia la sparizione, sono solo 388 sono quelli rientrati in Ucraina. Attualmente, il Vaticano, come riporta la testata francese La Croix, si concentra proprio sulla liberazione dei bambini ucraini rapiti, per questo papa Francesco ha nominato nel maggio 2023 il presidente della Cei, il Cardinal Matteo Zuppi, a capo di una missione con l’obiettivo di "aiutare a progredire verso una soluzione pacifica". Il porporato, che da allora si è recato a Washington, Pechino, Kiev e Mosca, cerca di finalizzare in queste settimane un protocollo d'accordo per la liberazione di questi minori. In quest’ottica alcuni diplomatici sono convinti che il Vaticano disponga di una "finestra politica" per svolgere un ruolo chiave in questa vicenda tra il vertice svizzero e le elezioni americane, in novembre. Il prelato italiano si intrattiene regolarmente con Kiev e Mosca. «È molto difficile», testimonia a La Croix una fonte diplomatica a Roma. «Quando hanno visto l'elenco stilato dal Vaticano, i russi hanno barrato gran parte dei nomi dei bambini, affermando che si trattava di un errore, che erano russi come la loro famiglia, o che erano diventati maggiorenni nel frattempo e avevano scelto di restare. La posizione di Mosca è molto poco costruttiva», eufemizza un'altra fonte. Che aggiunge: «Per gli ucraini, non è facile negoziare con il diavolo».
Intanto il Papa ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky, a margine del G7, così come il presidente americano Joe Biden e quelle francese Emmanuel Macron.



