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Dal 5 al 7 settembre 2025, nella sua terra, la Comunità Papa Giovanni XXIII e la diocesi organizzano un fitto programma che intreccia memoria e profezia: il ricordo di un prete dal sorriso contagioso e dalla tonaca lisa, e la sfida di continuare oggi la sua opera accanto agli scartati.
Nato il 7 settembre 1925 a San Clemente, sulle colline riminesi, don Oreste crebbe in una famiglia contadina, imparando presto il valore della fatica e della solidarietà. Ordinato sacerdote nel 1949, fu cappellano in una parrocchia di mare: con i giovani andava in campeggio e in montagna, ma soprattutto tra i poveri, dove — diceva sempre — “si vede il volto vero di Gesù”.
Negli anni Sessanta si accorse che bambini e ragazzi senza famiglia non potevano essere semplicemente assistiti: occorreva condividere la vita con loro. Così nel 1968 aprì la prima casa famiglia, seme di quella Comunità Papa Giovanni XXIII oggi diffusa in decine di Paesi nel mondo. Per lui il Vangelo non era teoria: passava le notti sulle strade accanto alle donne sfruttate, bussava ai palazzi del potere chiedendo giustizia, apriva la sua porta a chiunque fosse nel bisogno. Con don Elio avviò la parrocchia di Grotta Rossa, quartiere allora comunista: prima della chiesa costruì un asilo, e celebrava la Messa nei garage.
Il convegno riminese, intitolato “Le Giornate di don Oreste Benzi”, ripercorre questo cammino di Vangelo vissuto, con relazioni, tavole rotonde, testimonianze di chi lo ha conosciuto e di chi oggi porta avanti la sua eredità. Sarà anche un momento di festa: una grande famiglia radunata attorno a chi l’ha amata e generata, ricordando l’uomo che fino alla morte — il 2 novembre 2007, a 82 anni — ha voluto stare in mezzo agli ultimi.
Il suo messaggio resta più attuale che mai: “Non lasciatevi rubare la gioia di amare e di farvi amare”.


Venerdì 5 settembre: in cammino con semplicità e gioia
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Ore 14:00–16:30 — Giochi e laboratori sportivi inclusivi sulla spiaggia libera della zona portuale, aperti a tutti, adulti e bambini, sotto il motto “senza lasciare nessuno indietro”.
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Ore 17:00 — Santa Messa sul mare, celebrata dal Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, scelta simbolica e partecipata portata delle sue celebrazioni pastorali.
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A seguire — Pic-nic solidale, secondo lo stile benziano dell’amicizia e della condivisione: ognuno porta qualcosa per sé… e per un altro. La serata prosegue con musica, teatro e momenti conviviali per richiamare la spontaneità e il calore comunitario che don Oreste amava promuovere.
Sabato 6 settembre: tra cultura, memoria e speranza
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Mattina (9:30–12:00) — Sei conferenze diffuse in vari luoghi del centro storico su temi vitali per la “società del gratuito”: educazione, economia, pace, politica, spiritualità, cura del creato. Tra i relatori:
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lo psicopedagogista Stefano Rossi
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il giornalista Marco Tarquinio
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l’economista Leonardo Becchetti
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il sacerdote di frontiera don Aldo Buonaiuto
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il direttore di Caritas don Marco Pagniello
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Pomeriggio (14:45–17:30) — “Un incontro simpatico con don Oreste”: non convenzionale, intenso, emozionale. Testimonianze, video e parole di chi lo ha conosciuto, tra cui la giornalista Lucia Bellaspiga, l’economista Stefano Zamagni e rappresentanti di associazioni cattoliche nazionali
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Ore 18:00 — Santa Messa all’aperto presieduta dal Vescovo di Rimini, Nicolò Anselmi, nella condivisione con tutta la comunità che lo ricorda
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Ore 21:15 — Concerto serale con il gruppo etnico Asa Branca e l’orchestra Eyos del Liceo Einstein: un repertorio che fonde musica tradizionale, multiculturale e innovativa, come espressione viva di un mondo inclusivo
Domenica 7 settembre: fede, famiglia e continuità
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Mattina — Santa Messa solenne nella Cattedrale di Rimini, in coincidenza con l’esatto centenario della nascita di don Oreste
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Altra versione parla di una “Festa delle famiglie” nei giardini della Curia con giochi, momenti conviviali e celebrazioni: un finale in linea coi valori di accoglienza e familiarità di don Benzi



