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Voglio dire la mia sulla fecondazione eterologa. La gente vuole sostituirsi a Dio e pensa che un figlio sia un diritto e non un dono. Io non sono una mamma, e non so se lo diventerò. Ma è possibile che nessuno pensa ai bambini che nasceranno con queste tecniche? Continuano a dire che, un giorno, gli diranno la verità! Credono, forse, che il figlio o la figlia l’accetteranno senza fare una piega? E che diranno: «Va bene, è tutto okay»? Non gli passa per la testa che potrebbero lasciarli per andare alla ricerca del padre naturale? Ma se perfino i figli adottati, a volte, hanno qualche problema, figuriamoci i figli nati con la fecondazione! Ora c’è pure quella incrociata, e un bambino potrà avere un gemello senza saperlo! E se, un giorno, dovesse incontrarlo, darà fuori di matto. So che il mio sfogo è inutile. Tanto i diritti dei bambini non interessano a nessuno.
CARMEN R.
Oggi abbiamo smarrito la cultura del dono e della gratuità. Tutto è dovuto, ogni desiderio è una pretesa da trasformare in legge. Viviamo in una società refrattaria all’etica, ripiegata su interessi individuali. L’altro, anche il bambino che si pretende di avere a ogni costo e con ogni mezzo, spesso è funzionale al nostro egoismo. Nel manipolare la vita occorre andarci cauti, potrebbe ritorcersi come un boomerang.
CARMEN R.
Oggi abbiamo smarrito la cultura del dono e della gratuità. Tutto è dovuto, ogni desiderio è una pretesa da trasformare in legge. Viviamo in una società refrattaria all’etica, ripiegata su interessi individuali. L’altro, anche il bambino che si pretende di avere a ogni costo e con ogni mezzo, spesso è funzionale al nostro egoismo. Nel manipolare la vita occorre andarci cauti, potrebbe ritorcersi come un boomerang.



