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A Semboku, nel Giappone settentrionale, i ciliegi sono in fiore. In questa stagione non sarebbe una notizia, ma la stampa giapponese sta parlando dei ciliegi di Semboku perché sono ciliegi speciali, piantati nel 1934 per celebrare la nascita dell’imperatore Akihito. Così la loro fioritura viene interpretata come un omaggio della natura all’imperatore che se ne va, con un’abdicazione che in Giappone non accadeva da oltre due secoli (l’ultima fu nel 1817).
L’imperatore Akihito, 85 anni, figlio di Hirohito, ha abdicato il 30 aprile con una cerimonia solenne che si è svolta nel palazzo imperiale. Nessuna sorpresa. L’evento era stato annunciato da mesi. Akihito aveva spiegato che la salute declinante non gli permetteva più di svolgere al meglio le sue funzioni dopo 30 anni di regno.
Ringraziando i giapponesi per il sostegno che gli hanno dato durante il suo regno, Akihito ha augurato pace e prosperità al Giappone e al mondo intero. Accanto a lui c’era la moglie Michiko, 84 anni. Ora Akihito diventa imperatore emerito e di fatto scompare dalla scena pubblica. Dal 1° maggio gli succede il figlio Naruhito, il maggiore dei suoi due figli. Naruhito, 59 anni, appassionato di trekking e di musica (suona la viola), ha studiato a Oxford. Sua moglie Masako ha studiato ad Harvard e ha lavorato in diplomazia. La coppia non ha figli maschi, quindi la linea di successione passa al fratello di Naruhito, Fumihito.
Con l’abdicazione di Akihito si chiude in Giappone l’era denominata Heisei (compimento della pace) e con il nuovo imperatore si apre l’era Reiwa (ordinata armonia).



