Papa Francesco ha mostrato un particolare interesse per la famiglia sin dall’inizio del suo ponticato. E ne ha parlato tante volte, sottolineando l’importanza di prendersene cura con affetto. Sono convinto che il Papa guarda all’evoluzione della società con occhi attenti e insieme clementi, spingendo la Chiesa a interrogarsi, in modo nuovo e diverso, su tematiche complesse ma ineludibili, che riguardano la famiglia.
MARIO P. - Roma
Non ci sono dubbi che papa Francesco guardi con particolare attenzione alla famiglia. Altrimenti non avrebbe dedicato a essa due Sinodi, uno straordinario già celebrato l’anno scorso e l’altro che si terrà nel prossimo ottobre. Ha voluto, inoltre, che di famiglia non se ne parlasse in astratto, tra specialisti, spesso non coniugati, nel chiuso di quattro mura. Ma ha fatto precedere i due Sinodi da un questionario inviato a tutte le Chiese del mondo per poter avere la fotografia reale della famiglia, non solo quella ideale, con tutte le sue difficoltà ma anche bellezze e potenzialità.
Da parte sua, da gennaio di quest’anno, ha iniziato una catechesi sistematica sulla famiglia in vista dell’appuntamento di ottobre, che sarà preceduto dal Convegno internazionale sulla famiglia, che si terrà a Philadelphia con la sua presenza. Di recente, nel viaggio nei tre Paesi dell’America latina, in uno dei suoi discorsi, ha spiegato come essere famiglia, nel segno della gratuità, della solidarietà e della sussidiarietà. «La nostra società vince», ha detto, «quando ogni persona, ogni gruppo sociale, si sente veramente a casa. In una famiglia, i genitori, i nonni, i bambini sono di casa; nessuno è escluso. Se uno ha una difficoltà, anche grave, anche quando “se l’è cercata”, gli altri vengono in suo aiuto, lo sostengono; il suo dolore è di tutti».
MARIO P. - Roma
Non ci sono dubbi che papa Francesco guardi con particolare attenzione alla famiglia. Altrimenti non avrebbe dedicato a essa due Sinodi, uno straordinario già celebrato l’anno scorso e l’altro che si terrà nel prossimo ottobre. Ha voluto, inoltre, che di famiglia non se ne parlasse in astratto, tra specialisti, spesso non coniugati, nel chiuso di quattro mura. Ma ha fatto precedere i due Sinodi da un questionario inviato a tutte le Chiese del mondo per poter avere la fotografia reale della famiglia, non solo quella ideale, con tutte le sue difficoltà ma anche bellezze e potenzialità.
Da parte sua, da gennaio di quest’anno, ha iniziato una catechesi sistematica sulla famiglia in vista dell’appuntamento di ottobre, che sarà preceduto dal Convegno internazionale sulla famiglia, che si terrà a Philadelphia con la sua presenza. Di recente, nel viaggio nei tre Paesi dell’America latina, in uno dei suoi discorsi, ha spiegato come essere famiglia, nel segno della gratuità, della solidarietà e della sussidiarietà. «La nostra società vince», ha detto, «quando ogni persona, ogni gruppo sociale, si sente veramente a casa. In una famiglia, i genitori, i nonni, i bambini sono di casa; nessuno è escluso. Se uno ha una difficoltà, anche grave, anche quando “se l’è cercata”, gli altri vengono in suo aiuto, lo sostengono; il suo dolore è di tutti».



