PHOTO


In vista del Natale si torna a parlare di aziende di valore, quelle realtà produttive nella cui cultura e modus operandi è compreso il miglioramento della società: creare valore non solo per sé stessi ma anche per gli altri come parte integrante della strategia d’impresa. E la bontà del Grana Padano passa attraverso questo tipo di responsabilità, nello specifico salvaguardare il patrimonio artistico dell’Abbazia di Chiaravalle.
Va infatti in questa direzione il nuovo progetto di fundraising “Intrecci”, simboleggiato dalla colonna ofitica che si trova nel chiostro, che vede coinvolte la Fondazione Grana Padano Ets e la comunità monastica per dar vita a un gruppo di sostenitori privati con lo scopo di finanziare gli interventi di restauro più urgenti, fra cui lavori di manutenzione a tutela degli affreschi e delle strutture portanti. Un progetto reso possibile anche attraverso il meccanismo dell’Art Bonus, strumento grazie al quale si può beneficiare di un credito d’imposta del 65% dell’importo donato.
Il Consorzio Tutela Grana Padano è stato il primo investitore nel recupero di una torre del XVI secolo all’ingresso dell’abbazia e della trecentesca torre nolare. Ma perché proprio l’Abbazia di Chiaravalle? Perché, secondo la tradizione, in questo luogo storico quasi millenario, al confine sud di Milano, fondato da san Bernardo di Clairvaux, nacque nel 1135 il rinomato grana della Pianura padana. Grazie all’intuizione dei monaci cistercensi, alla loro capacità di conservazione del latte e alla disponibilità della materia prima all’interno di uno dei più importanti complessi monastici italiani.
Oltre nove secoli di legame, di storia condivisa, di bellezza e di bontà. Un modo anche per partecipare alla vita dell’abbazia, la cui candidatura a Patrimonio dell’umanità Unesco è sostenuta dall’Amministrazione comunale di Milano e dal Municipio 5, e per farla conoscere ai dipendenti insieme alla sua influenza sulla storia del territorio.


GIUSEPPE SAETTA (Presidente della Fondazione Grana Padano Ets)
«La Fondazione quest’anno compie due anni. È il nostro primo progetto legato all’arte e alla riqualificazione architettonica. I fondi necessari per gli interventi, resi ancora più impellenti dalle recenti violente precipitazioni che hanno accentuato le infiltrazioni, ammontano a 550 mila euro. Il nostro obiettivo è riunire quanti operano sul territorio con attività di ampio respiro collaborando con le realtà impegnate nel progetto denominato “Sviluppo dei Monaci e Cammino dei Monaci”».



