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Federico Milazzo oggi è ormai adulto, sposato con tre figli e un lavoro soddisfacente. Ha voluto dire la sua scrivendo una lettera di cui riportiamo alcuni stralci.
«Sono stato adottato all’età di sei anni da una coppia che aveva già due figli biologici, "fatti in casa", con cui ho subito legato. Non sono mancati per i miei genitori momenti difficili: ero un bambino che si è portato dietro per anni le conseguenze dell’abbandono, che ho tanto patito prima di arrivare in quella che è diventata la mia vera famiglia: loro hanno saputo come prendermi, alternando fermezza e coccole sono riusciti a farmi diventare quello che sono. Perché ho voluto raccontarvi questo?».
Perché Federico, che quell'esperienza l'ha vissuta, oggi consigliere dell'Anfaa, condivide le posizioni dell'associazione e della consigliera nazionale Frida Tonizzo: «concordo con l’Anfaa che debbano essere eliminate le discriminazioni che gli omosessuali ancora oggi subiscono, ma i diritti dei bambini in stato di adottabilità sono prioritari, devono essere tutelati e non devono essere utilizzati per legittimare la convivenza degli omosessuali».
E conclude: «Sinceramente non capisco, anche alla luce della esperienza mia e di altri figli adottivi che ho conosciuto, perché ai bambini che come me ancora oggi si trovano in stato di adottabilità, lo Stato non debba dare i genitori migliori possibili, cioè un papà e una mamma capaci e affettuosi (e possibilmente dei fratelli e delle sorelle)».



