Siamo cresciuti in Italia con la certezza che la prima colazione del mattino debba essere  molto equilibrata. Però oggi dobbiamo fare i conti con un’americanizzazione della  colazione, tanto che ora la chiamiamo breakfast! Facciamo allora un paragone calorico e  nutrizionale per capire quali differenze ci sono e soprattutto chi sbaglia o indovina di più per la nostra salute.
Da sempre la nostra colazione vince il confronto con tutti gli altri tipi di colazione mondiali, a cominciare da quella tradizionale anglosassone composta da: un uovo con bacon (30 grammi), due fette di pancarrè tostato, un succo d’arancia non  zuccherato (200 centilitri), un caffè, un cucchiaino di zucchero; e fornisce 382 Kcalorie con 17 grammi di grassi. Come si può intuire subito, questo tipo di menù fornisce purtroppo  troppe proteine animali e acidi grassi saturi, ma anche poche fibre vegetali e poche  vitamine. Quali sono le possibili conseguenze? Quelle di mettere su dei chili e, a lungo  andare, anche un possibile  aumento dei livelli di colesterolo e dei trigliceridi. Una classica colazione italiana composta da: una tazza di latte parzialmente scremato (200 centilitri); biscotti secchi (50 grammi), un cucchiaino di zucchero e una spremuta di arancia; fornisce 375 Kcalorie con 8 grammi di grassi di cui pochi di origine animale e molta energia pronta.