“C’è un grande prato verde dove nascono speranze che si chiamano ragazzi…”. Sono trascorsi oltre quarant’anni da quando Gianni Morandi cantava questa canzone. I ragazzi di ieri sono i nonni di oggi, ma quel prato è ancora lì, pronto a essere coltivato per far crescere buoni frutti. Ne è convinta la Fondazione Elena e Gabriella Miroglio di Alba, da sempre attiva nel campo dell’educazione e della crescita culturale delle nuove generazioni. L’ultima iniziativa è il libro 999 storie sull’amore. Questa pubblicazione esce a due anni di distanza da Nove storie sull'amore, il libro per l’infanzia con il quale Elena, Elisa e Giuseppe Miroglio avevano voluto ricordare la mamma Gabriella.
Il nuovo progetto, curato in collaborazione con la casa editrice Topipittori, ha coinvolto più di 2.000 bambini e ragazzi fra i 3 e i 10 anni. 175 classi di 57 scuole dell'infanzia e primarie del territorio di Alba-Bra-Langhe-Roero si sono dedicate a pensare, indagare e sondare il più enigmatico sentimento del mondo, sotto la guida dei loro insegnanti. I bambini hanno lavorato a coppie, in piccoli gruppi, a classi intere realizzando racconti fatti di parole e immagini.
Cos’è, dunque, l’amore? Una domanda pesante come un macigno: i bambini l’hanno affrontata con la forza che solo il candore e l’innocenza sanno garantire. Come rileva il vicedirettore de La Stampa Massimo Gramellini nell’introduzione al libro: «L’amore non ha un perché, l’amore è il perché». L’amore non si pensa, si vive in modo completo senza mediazioni. Esiste nonostante l’indifferenza come scrive Francesco: «Vorrei vivere in un mondo acquatico perché spesso mi sento un pesce fuor d’acqua». È un rischio da correre per i ragazzi di una quinta elementare: «Nella nostra testa abbiamo sempre molte cose da dire. Spesso però non ne abbiamo il coraggio».
È indissolubile, più forte del dolore: «Quando guardo la luna sento la voce della mia mamma - ci racconta Luca - mi dice che ci sarà sempre nel mio cuore. La luna è unica come lo era la mia mamma». È soddisfatta e commossa Elisa Miroglio, presidente della Fondazione: «I bambini non parlano di amore accademico, banale, sulla bocca di tutti. Loro parlano di quello vero: per la mamma, il papà, verso i fratelli, gli amici, la natura». Un monito per noi adulti che spesso rispondiamo alla richiesta d’amore dei nostri figli rimpinzandoli di smartphone, tablet e via dicendo. «Si, è vero: i bambini di oggi sono figli della tecnologia e del "tutto e subito!"», sottolinea Elisa Miroglio, che precisa: «Ci tengo a far crescere i miei bambini nella semplicità: a casa non abbiamo la televisione e loro giocano all’aperto».
Una mamma, ma anche un’operatrice culturale: «Dall’asilo alle colonie estive, all’estate ragazzi, attraverso queste e altre iniziative la Fondazione Miroglio desidera trasmettere ai bambini i valori più importanti». Tra questi, la solidarietà: 999 storie sull’amore è la prova concreta dell’impegno Miroglio su questo fronte. La Fondazione ha sostenuto le spese di pubblicazione e il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto alla Fondazione nuovo ospedale Alba-Bra (per informazioni: fondazione@miroglio.com). L’obiettivo è dotare il dipartimento materno infantile di nuove apparecchiature medico-scientifiche. Un gesto d’amore da cogliere al volo. Del resto come ci ricorda Aldo nel libro: «C’era una volta un signore che era sempre in cerca dell’amore. Un giorno lo trovò e lo raccolse come un fiore». In quel grande prato verde dove nascono speranze.
Il nuovo progetto, curato in collaborazione con la casa editrice Topipittori, ha coinvolto più di 2.000 bambini e ragazzi fra i 3 e i 10 anni. 175 classi di 57 scuole dell'infanzia e primarie del territorio di Alba-Bra-Langhe-Roero si sono dedicate a pensare, indagare e sondare il più enigmatico sentimento del mondo, sotto la guida dei loro insegnanti. I bambini hanno lavorato a coppie, in piccoli gruppi, a classi intere realizzando racconti fatti di parole e immagini.
Cos’è, dunque, l’amore? Una domanda pesante come un macigno: i bambini l’hanno affrontata con la forza che solo il candore e l’innocenza sanno garantire. Come rileva il vicedirettore de La Stampa Massimo Gramellini nell’introduzione al libro: «L’amore non ha un perché, l’amore è il perché». L’amore non si pensa, si vive in modo completo senza mediazioni. Esiste nonostante l’indifferenza come scrive Francesco: «Vorrei vivere in un mondo acquatico perché spesso mi sento un pesce fuor d’acqua». È un rischio da correre per i ragazzi di una quinta elementare: «Nella nostra testa abbiamo sempre molte cose da dire. Spesso però non ne abbiamo il coraggio».
È indissolubile, più forte del dolore: «Quando guardo la luna sento la voce della mia mamma - ci racconta Luca - mi dice che ci sarà sempre nel mio cuore. La luna è unica come lo era la mia mamma». È soddisfatta e commossa Elisa Miroglio, presidente della Fondazione: «I bambini non parlano di amore accademico, banale, sulla bocca di tutti. Loro parlano di quello vero: per la mamma, il papà, verso i fratelli, gli amici, la natura». Un monito per noi adulti che spesso rispondiamo alla richiesta d’amore dei nostri figli rimpinzandoli di smartphone, tablet e via dicendo. «Si, è vero: i bambini di oggi sono figli della tecnologia e del "tutto e subito!"», sottolinea Elisa Miroglio, che precisa: «Ci tengo a far crescere i miei bambini nella semplicità: a casa non abbiamo la televisione e loro giocano all’aperto».
Una mamma, ma anche un’operatrice culturale: «Dall’asilo alle colonie estive, all’estate ragazzi, attraverso queste e altre iniziative la Fondazione Miroglio desidera trasmettere ai bambini i valori più importanti». Tra questi, la solidarietà: 999 storie sull’amore è la prova concreta dell’impegno Miroglio su questo fronte. La Fondazione ha sostenuto le spese di pubblicazione e il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto alla Fondazione nuovo ospedale Alba-Bra (per informazioni: fondazione@miroglio.com). L’obiettivo è dotare il dipartimento materno infantile di nuove apparecchiature medico-scientifiche. Un gesto d’amore da cogliere al volo. Del resto come ci ricorda Aldo nel libro: «C’era una volta un signore che era sempre in cerca dell’amore. Un giorno lo trovò e lo raccolse come un fiore». In quel grande prato verde dove nascono speranze.


