Le “armi” di una Poesia di “’pace, di amore e di speranza” contro gli orrori della guerra in Ucraina, ma anche a Gaza, in Terra Santa, per condannare tutti i conflitti in corso e mettere fine a quella che papa Francesco, prima, ed ora Leone XIV, denunziano come la “terza guerra mondiale a pezzi”. Sembra un sogno. Forse solo una irrealizzabile utopia. Ma c’è chi ci sta provando ugualmente. Almeno sul piano morale ed intellettuale. Lo dimostra il riconoscimento letterario della critica giornalistica conferito alla lirica A Margine della guerra in Ucraina, ma soprattutto, l’ennesimo grido di condanna e di dolore che si leva dal Premio Nazionale Mimesis di Poesia - giunto quest’anno alla XXVIII edizione - nell’ambito del premio speciale per le liriche di denunzia 2025. L’evento – in programma a Itri (Latina) la sera del 23 agosto nella suggestiva cornice del Museo del Brigantaggio – vede quest’anno la partecipazione di oltre mille liriche create da centinaia di poeti provenienti da tutte le regioni italiane. Tre i vincitori assoluti per altrettante categorie in concorso (poesie edite, inedite e premio della stampa) che saranno idealmente accompagnati da una colonna sonora realizzata sui piu’ grandi successi di Pino Daniele in occasione del decennale della scomparsa. La serata, ideata e supervisionata dalla direttrice artistica e poetessa Patrizia Stefanelli, fondatrice del premio insieme al compianto Nicola Maggiarra (poeta e scrittore), sarà caratterizzata da una armonica alternanza di musica e letture da parte di un team di attori professionisti, con l’esibizione del gruppo Nero A Metà, Tribute Band “Pino Daniele”. Momenti clou dell’evento, condotto dal giornalista Gaetano Orticelli, le premiazioni delle liriche vincitrici selezionate da una giuria di poeti, scrittori e docenti presieduta dal professor Nazario Pardini, ordinario emerito di Lingua e letteratura italiana, poeta, saggista e critico letterario. Saranno gli stessi poeti vincitori a spiegare la genesi delle loro liriche e a leggerle.

    Per la categoria delle poesie inedite, il primo premio sarà assegnato alla lirica Un Certain Sourire di Silvio Raffo (nome d’arte di Silvio Della Porta Rodiani Carrara), seguita da I Giorni degli Amori di Giovanni Caso e La storia di Mauro Spinicci. “Trovo nella poesia Un Certain Sourire un’atmosfera pascoliana e il senso della caducità delle cose umane contrapposta all’eternità del ricordo, il concetto di ciò è realmente amore (non eros, ma la corrispondenza d’amorosi sensi), che dura e fa sperare in un futuro nebuloso, ma... certo”, spiega il critico Mario Manfio nella motivazione del premio. Per le poesie edite, il palmo della prima classificata andrà a Il vecchio di Vincent di Franco Fiorini; seconda classificata Trittico del Lutto di Vito Sorrenti e terza, La trattoria romana, l’unica lirica in dialetto romanesco di Massimiliano Giannocco. Ecco come il critico Vittorio Di Ruocco commenta la poesia prima classificata nella motivazione. ”Franco Fiorini pur prendendo a prestito la figura del veterano di guerra Adrian Jacobus Zuyderland, come ha fatto d’altro canto Vincent Van Gogh nel celebre quadro dal titolo ‘Sulla soglia dell’eternità’, con la magia che è propria dei grandi poeti, riesce a cogliere le sfumature più recondite, i sentimenti più genuini, quei moti interiori che dimorano in ogni essere umano. Già dal primo verso, secco, icastico e privo della forma verbale, che colloca il soggetto, immediatamente, fuori dal tempo, si intuisce la sofferenza insopprimibile del vecchio (probabilmente lo stesso Van Gogh) e la sua condizione alienata”. Il premio speciale della critica giornalistica, assegnato alla lirica A margine della guerra in Ucraina di Giuseppe Bova, è stato decretato alla fine di una selezione tra tutte le 24 poesie finaliste, sia edite che inedite. “E’ un riconoscimento dal grande significato sociale e umano che una giuria di giornalisti professionisti, in ogni edizione, assegna a quei componimenti che hanno un particolare impatto con la realtà contemporanea”, spiegano i giurati nella motivazione, secondo la quale “quest’anno il Premio stampa del Mimesis fatalmente doveva riportare alla ribalta l’orrore della guerra che da oltre tre anni si sta abbattendo sul popolo ucraino a causa dell’invasione della Russia, e nello stesso momento vuol essere un monito di condanna per tutti i circa 400 conflitti in corso da Israele e Gaza e in qualsiasi altra parte del mondo. E la poesia di Giuseppe Bova centra in pieno l’obiettivo di scuotere le coscienze e porre inquietanti interrogativi”.

    “Il Premio fin dalla sua nascita – sottolinea la direttrice artistica Patrizia Stefanelli – accanto alla promozione dell’arte della poesia e della narrazione in versi, è sempre attento a tutto quanto ruota intorno all’uomo e alle donne del mondo intero, con particolare riferimento ai mali ed ai drammi che minano l’esistenza di intere popolazioni vittime di guerre, fame e sopraffazioni, ma anche di singole persone, come i tanti, troppi, femminicidi stanno a dimostrare, unitamente alle migliaia di bambini morti ammazzati dalle bombe di Gaza e di altre aree di crisi imperdonabili”. Altri momenti significativi, il premio Provincia di Latina “Nicola Maggiarra”, dedicato a liriche legate alle tradizioni socio-culturali dell’area pontina, assegnato all’opera Rovine di Irene Vallone. E la menzione di merito, andata ad Antidoto di Lorenzo Piccirillo. Le prime dieci poesie classificate per ogni categoria saranno declamate dalle voci recitanti di Giuseppe Lediani, Lucia Masi, la poetessa Adele Romanelli e della stessa direttrice artistica Stefanelli, col sottofondo musicale dei Nero a Metà.