Linda Christian, nome d'arte di Blanca Rosa Henrietta Stella Welter Vorhauer, attrice, moglie di Tyrone Power e madre di Romina Power, si è spenta a Palm Springs, negli Usa. Ecco un suo ricordo di Gigi Vesigna.


Linda Christian, messicana di Acapulco, l’ho conosciuta in una circostanza molto particolare e privata: l’ho accompagnata, con il consenso di Al Bano e Romina, già felici sposi, a conoscere la suocera, una donna di pochissime parole perché in casa parlava solo Don Carmelo, ex agricoltore e ora raffinato viticultore.

     Al matrimonio, celebrato a Cellino San Marco, il paese dove Al Bano abita ancora, Linda Christian era arrivata all'ultimo momento, dopo aver detto che mai avrebbe benedetto un matrimonio "col contadino". Non approvava l’unione tra un giovane cantante, anche se in carriera, e sua figlia, l’erede del grande Tyrone Power, uno dei divi di Hollywood più celebrati nel mondo. Quel 26 luglio 1970, tutta Cellino rendeva praticamente inaccessibile la chiesa dove i due ragazzi avrebbero detto un “si” che per la maggior parte dei media, dei colleghi e anche delle rispettive famiglie non poteva durare a lungo. Invece durò molto di più di quanto si pensasse.

     Linda sognava per Romina delle nozze fastose come la sue, celebrate a Roma nella Chiesa di Santa Francesca Romana. Nel 1951, quando nacque la primogenita, la chiamarono Romina proprio per ricordare quel giorno-evento, con lo sposo bellissimo e la sposa raggiante nell’abito creato per lei dall’Atelier delle sorelle Fontana.

   
Io conobbi Linda Christian grazie alla “complicità” di Al Bano e Romina,  che mi rivelarono quando lei  si sarebbe avventurata nel profondo Sud per  conoscere i suoceri. Vi assicuro che, per un cronista, quello fu un incontro storico. All’aereoporto di Brindisi Linda arrivò avvolta in una nuvola di chiffon color pastello con un ampio cappello “in tinta”. L’accompagnava la  sua “balia”, almeno così ci fu presentata, una robusta signora messicana, agghindata più o meno come Linda.

     A Cellino certo aspettavano Hollywood, ma non in quella forma. La signora Carrisi, vestita sobriamente di nero, ringraziò per il dono della consuocera, una scatola di Baci Perugina tanto piccola che così non l’avevo mai vista. Grande dignità dei Carrisi, con un galantissimo Don Carmelo, tutto un frusciare di chiffon e un arcobaleno di colori che fece risplendere per qualche tempo, un’ora più o meno, casa Carrisi costruita su misura per la loro semplicità. Sorrisi per le foto per immortalare una situazione meravigliosamente kafkiana.

     La  notizia della morte di Linda Christian, che se ne è andata a 87 anni per un cancro al colon, mi ha ricordato quel giorno strano, indimenticabile per un cronista. E mi è venuto in mente anche come Linda, con me, che rappresentavo la stampa, sfoderò tutto il suo fascino. Apparteneva a quel tipo di donna che, quando parla con una persona, dà la sensazione di non voler far altro nella vita. Forse  si chiama fascino, e così voglio ricordare Linda Christian.