PHOTO
Da sempre considerati segno di indiscutibile fascino, possono essere presenti fi n dalla nascita o svilupparsi nel corso della vita e purtroppo può capitare che qualche neo manifesti improvvisamente una nuova natura, a volte maligna. Fortunatamente nella maggior parte dei casi queste formazioni sono assolutamente innocue, ma per impedire che diventino pericolose è importante dedicar loro la dovuta attenzione con controlli regolari. Ospite della trasmissione di Tv2000, Il mio medico la dottoressa Pucci Romano, dermatologa presidente della Skineco, l’Associazione internazionale di ecodermatologia.
- Dottoressa, che cosa sono i nei e come si presentano?
«Col termine neo, si intende una neoformazione di origine cutanea, a partenza dalla cellula deputata alla formazione di melanina, il melanocita».
- Perché sono presenti sulla pelle?
«La pelle di tutti noi presenta un certo numero di nei. La familiarità ha la sua responsabilità: uno o entrambi i genitori con molti nei, condizionano il numero di nei dei propri figli. La loro comparsa si compie intorno ai 30/40 anni, dopo è insolito che che ne nasca uno nuovo».
- Ne esistono di differenti?
«Esistono vari tipi di nei che vengono definiti con un aggettivo che li identifi ca e fa capire anche la tipologia: nevo melanocitico, nevo dermico, nevo composto, nevo giunzionale, nevo di Reed, nevo di Clark, nevo displastico (quello più a rischio di trasformazione) ».
- A quale età è bene controllarsi?
«Dalla pubertà in poi è bene sottoporsi regolarmente a un controllo dei nei presso il dermatologo. Lo specialista ne consiglierà la frequenza, che di solito è annuale».
- Quali i segnali cui fare attenzione?
«Premesso che il tumore a derivazione dal melanocita, il melanoma, uno dei tumori più aggressivi, spesso nasce da cute sana e non necessariamente dalla trasformazione di un neo, è bene allertarsi per qualunque anomalia o “novità” che non ci convinca. Meglio “peccare” di eccesso di prudenza. Nella valutazione dei nei, può essere utile tenere presente i cosiddetti parametri Abcde».
- Quando e perché si devono asportare i nevi a rischio?
«Grazie alla dermoscopia si può tipizzare meglio il neo che si osserva e si può decidere se è a rischio ed è meglio asportarlo. I nei vanno tolti sempre chirurgicamente. In questo modo è possibile effettuare l’esame istologico e avere la conferma della tipologia di lesione sospettata. No quindi, alle “bruciature” o al laser».
- Cos’è un melanoma?
«Il melanoma è un tumore maligno a partenza dal melanocito. Ma se è contenuto nell’epidermide, se la sua diagnosi è precoce e non è stato invaso il derma dove sono presenti i vasi sanguigni e si può avere il rischio metastatico, il melanoma può considerarsi completamente asportato e il paziente guarito. Ecco perché la prevenzione è importantissima per debellare questo brutto tumore».
- Esiste una zona più a rischio?
«Il bambino che si sia scottato all’esposizione solare, sarà un adulto più a rischio di comparsa di melanoma nelle zone dove ha subito l’insulto solare. La pelle non dimentica! Ecco perché la fotoprotezione, specie dei bambini, è il fattore più importante nel percorso della prevenzione».
- Come si cura il melanoma?
«È importante effettuare nei tempi più rapidi l’asportazione chirurgica della lesione sospetta. L’esame istologico darà ulteriori informazioni circa la sua estensione e la sua aggressività. In caso di melanoma metastatico, è possibile una chemioterapia mirata, con farmaci target di nuova generazione che sta dando buoni risultati».
- Quali cautele dobbiamo adottare durante l’esposizione al sole?
«L’esposizione solare va fatta tenendo conto del proprio fototipo, meglio sotto consiglio del dermatologo. Il migliore fi ltro solare per un bambino è il buon senso dei genitori e l’abbronzatura è la miglior difesa contro i raggi solari».
- Quanto è importante la prevenzione?
«Se si è avuta scottatura solare, possono comparire lentiggini, macchie, cheratosi, è sempre meglio farsi controllare dal dermatologo».
- È possibile auto controllare un neo?
«È bene guardarsi e controllarsi, anche l’un l’altro, marito e moglie, madri e figli... ma l’ultima parola spetta sempre e comunque al dermatologo»!
- Dottoressa, che cosa sono i nei e come si presentano?
«Col termine neo, si intende una neoformazione di origine cutanea, a partenza dalla cellula deputata alla formazione di melanina, il melanocita».
- Perché sono presenti sulla pelle?
«La pelle di tutti noi presenta un certo numero di nei. La familiarità ha la sua responsabilità: uno o entrambi i genitori con molti nei, condizionano il numero di nei dei propri figli. La loro comparsa si compie intorno ai 30/40 anni, dopo è insolito che che ne nasca uno nuovo».
- Ne esistono di differenti?
«Esistono vari tipi di nei che vengono definiti con un aggettivo che li identifi ca e fa capire anche la tipologia: nevo melanocitico, nevo dermico, nevo composto, nevo giunzionale, nevo di Reed, nevo di Clark, nevo displastico (quello più a rischio di trasformazione) ».
- A quale età è bene controllarsi?
«Dalla pubertà in poi è bene sottoporsi regolarmente a un controllo dei nei presso il dermatologo. Lo specialista ne consiglierà la frequenza, che di solito è annuale».
- Quali i segnali cui fare attenzione?
«Premesso che il tumore a derivazione dal melanocita, il melanoma, uno dei tumori più aggressivi, spesso nasce da cute sana e non necessariamente dalla trasformazione di un neo, è bene allertarsi per qualunque anomalia o “novità” che non ci convinca. Meglio “peccare” di eccesso di prudenza. Nella valutazione dei nei, può essere utile tenere presente i cosiddetti parametri Abcde».
- Quando e perché si devono asportare i nevi a rischio?
«Grazie alla dermoscopia si può tipizzare meglio il neo che si osserva e si può decidere se è a rischio ed è meglio asportarlo. I nei vanno tolti sempre chirurgicamente. In questo modo è possibile effettuare l’esame istologico e avere la conferma della tipologia di lesione sospettata. No quindi, alle “bruciature” o al laser».
- Cos’è un melanoma?
«Il melanoma è un tumore maligno a partenza dal melanocito. Ma se è contenuto nell’epidermide, se la sua diagnosi è precoce e non è stato invaso il derma dove sono presenti i vasi sanguigni e si può avere il rischio metastatico, il melanoma può considerarsi completamente asportato e il paziente guarito. Ecco perché la prevenzione è importantissima per debellare questo brutto tumore».
- Esiste una zona più a rischio?
«Il bambino che si sia scottato all’esposizione solare, sarà un adulto più a rischio di comparsa di melanoma nelle zone dove ha subito l’insulto solare. La pelle non dimentica! Ecco perché la fotoprotezione, specie dei bambini, è il fattore più importante nel percorso della prevenzione».
- Come si cura il melanoma?
«È importante effettuare nei tempi più rapidi l’asportazione chirurgica della lesione sospetta. L’esame istologico darà ulteriori informazioni circa la sua estensione e la sua aggressività. In caso di melanoma metastatico, è possibile una chemioterapia mirata, con farmaci target di nuova generazione che sta dando buoni risultati».
- Quali cautele dobbiamo adottare durante l’esposizione al sole?
«L’esposizione solare va fatta tenendo conto del proprio fototipo, meglio sotto consiglio del dermatologo. Il migliore fi ltro solare per un bambino è il buon senso dei genitori e l’abbronzatura è la miglior difesa contro i raggi solari».
- Quanto è importante la prevenzione?
«Se si è avuta scottatura solare, possono comparire lentiggini, macchie, cheratosi, è sempre meglio farsi controllare dal dermatologo».
- È possibile auto controllare un neo?
«È bene guardarsi e controllarsi, anche l’un l’altro, marito e moglie, madri e figli... ma l’ultima parola spetta sempre e comunque al dermatologo»!



