La festa del 15 maggio della famiglia è passata, ma continua l’eco della grande soddisfazione del mondo dell’associazionismo familiare per il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inviato al Forum delle associazioni familiari sulla Giornata Internazionale della Famiglia, proclamata dall'ONU nel 1994.
 Anche se i media (Avvenire a parte) non sembrano rimasti colpiti dalle sue affermazioni, per chi ogni giorno affronta le fatiche e i problemi della quotidianità è stato importante sentirsi riconoscere che sulle famiglie “è  scaricato notevolmente il peso della crisi economica e occupazionale” e ricordato che “la Costituzione italiana indica la famiglia come società naturale e ne fa un soggetto di diritti e un destinatario di specifiche tutele sul piano economico, con particolare riguardo alle famiglie numerose”.  

Che le famiglie italiane si facciano  “spesso  carico di insufficienze da parte dei pubblici servizi e, forniscano un contributo decisivo alla società” è stato ripetuto da sempre da molti, politici e no, ma che lo faccia il Presidente della Repubblica assume un’importanza particolarmente significativa, anche perché le sue parole sono state molto chiare: “In questi anni difficili la famiglia ha svolto un prezioso compito di ammortizzatore sociale in materia di assistenza, di accoglienza, di educazione, di integrazione e, persino, di coesione sociale. Nelle periferie esistenziali del nostro paese, laddove le relazioni sociali appaiono sempre più sfilacciate, spesso la rete familiare costituisce l'unica presenza significativa. Questo aspetto non esaurisce, naturalmente, la sua funzione all'interno di una società ordinata che tocca aspetti ineludibili che attengono alla sfera degli affetti, della solidarietà, della trasmissione di valori, dell'altruismo e del rapporto tra generazioni”.

  Da qui dunque un appello (peraltro coraggiosamente e caparbiamente ribadito negli anni dal Forum delle associazioni familiari a cominciare dal’incisivo e tenace presidente  Francesco Belletti)  che si spera non rimanga inascoltato dalla politica di muoversi rapidamente nella direzione che traduca le parole in fatti. Perché come dice Mattarella “si sottolinea da tempo  l'opportunità di attuare politiche dirette ed esplicite per promuovere la famiglia, soggetto sociale di primario interesse pubblico. Si avverte, dunque, il bisogno di porre la famiglia al centro delle politiche sociali”. 

 Ma, come ha invitato a fare il Presidente, rivolgendo “un saluto affettuoso a tutte le famiglie italiane” bisogna resistere al pessimismo e continuare ad aver fiducia “, con l'auspicio che, nonostante tanti sacrifici e momenti di difficoltà, non perdano la fiducia del futuro, patrimonio prezioso a cui ha diritto ogni cittadino".