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Una violenta sparatoria ha scosso nella sera di domenica 14 dicembre la celebre spiaggia di Bondi Beach, nei sobborghi orientali di Sydney, durante una celebrazione della festa ebraica di Hanukkah, lasciando un bilancio provvisorio di nove persone uccise e dodici ferite tra i partecipanti e i bagnanti. Secondo quanto riportato dalla polizia del New South Wales, due individui sono stati fermati e uno dei sospetti è morto nel corso dell’intervento delle forze dell’ordine.
La strage si è verificata nel tardo pomeriggio, ora locale, poco dopo le 18:40 ora locale, mentre centinaia di persone si erano radunate per l’accensione delle prime candele di Hanukkah in un evento comunitario vicino al Bondi Beach Park Playground, organizzato dalla comunità ebraica locale.
Testimoni oculari hanno descritto scene di panico, con spari multipli e persone che si gettavano a terra o cercavano rifugio tra le attività commerciali e i ristoranti della zona. Le autorità hanno istituito un’ampia zona di sicurezza e chiesto alla popolazione di evitare l’area e seguire le istruzioni della polizia.
La risposta delle forze dell’ordine
Le forze di polizia sono intervenute rapidamente. Secondo dichiarazioni ufficiali della New South Wales Police Force, l’operazione sul posto ha portato all’arresto di due sospetti collegati alla sparatoria. Un uomo sospettato di aver partecipato all’attacco è stato trovato privo di vita sulla scena, mentre un altro è stato preso in custodia. La polizia ha confermato che non risulta al momento una minaccia attiva nella zona, ma l’indagine è in corso e molte aree di Bondi Beach sono state transennate per consentire l’attività investigativa e il lavoro dei soccorritori.


Le vittime e la comunità
Il bilancio delle vittime è purtroppo destinato ad aggiornarsi. Tra i feriti ci sono cittadini comuni, turisti e almeno due operatori delle forze dell’ordine, tutti ricoverati negli ospedali di Sydney per le cure immediate. Le fonti ufficiali indicano che alcuni dei morti sono bambini e membri della comunità ebraica presenti alla festa.
Le autorità australiane hanno espresso profondo cordoglio. Il primo ministro Anthony Albanese ha definito l’attacco “sconvolgente e doloroso per l’intera nazione”, sottolineando che “nessun evento religioso o comunitario dovrebbe trasformarsi in una tragedia del genere”. Anche i leader della comunità ebraica australiana hanno condiviso lo shock e il dolore per quanto accaduto.


La sparatoria a Bondi Beach rappresenta uno dei più gravi episodi di violenza armata nella recente storia australiana. Il paese mantiene da decenni normative rigide sulle armi da fuoco in seguito alle leggi varate alla fine degli anni ’90, che restano tra le più restrittive al mondo. Tuttavia, questo evento solleva domande e timori sulla sicurezza, sull’antisemitismo e sulle modalità con cui la violenza possa colpire comunità religiose anche in società generalmente considerate sicure.
Per il momento, le autorità continuano a indagare sulle motivazioni e sulla dinamica precisa dell’attacco, e molte famiglie attendono notizie sui loro cari. Le celebrazioni di Hanukkah organizzate nelle altre città australiane sono state rafforzate sotto misure di sicurezza, in una giornata che doveva essere di gioia e condivisione.





