da Washington

   Dopo mesi di tentennamenti, calcoli sui voti che sarebbero andati perduti e quelli vinti alle elezioni di novembre, Barack Obama ha preso posizione sui matrimoni gay. Probabilmente forzato dalle dichiarazioni pro unioni gay del vice presidente Joe Biden fatte domenica scorsa, Obama si e’ lanciato nella mischia esattamente all’indomani dell’approvazione nella Carolina del Nord di un emendamento che mette al bando l’ unione fra persone dello stesso sesso.
   Fra i 50 stati della federazione, 31 hanno emendamenti che vietano i matrimoni gay.
“Il prossimo 6 novembre - ha detto il presidente del National Organization Of Mariage Brian Brown - l’ argomento unioni gay avrà un notevole impatto sull’ esito della votazioni negli stati incerti tipo Ohio, Carolina del Nord, Virginia Florida e Nevada”. La dichiarazione del presidente in favore delle unioni fra persone dello stesso sesso in pratica non cambia nulla. Continua a rimanere facoltà degli stati e della maggioranza politica che li governa approvare o vietare queste unioni. Da però energia a buona parte della base del partito democratico, specialmente i giovani e lo zoccolo duro liberal che scalpitano insoddisfazione e minacciano di non andare a votare. Indubbiamente la presa di posizione del presidente aiuta, sia pure solo moralmente, i gay ottimi donatori di fondi per la campagna elettorale democratica.
   Per dare una parvenza di comprensione dei problemi altrui, più che di scelta politica alla sua presa di posizione Obama ha spiegato d’ avere discusso parecchio con la moglie Michelle il problema e che le figlie Malia e Sasha sono in una certa misura intervenute portando ad esempio i genitori dei loro amici cui viene vietato di diventare formalmente una famiglia. Mitt Romney, ormai considerato il candidato repubblicano, è immediatamente saltato sul treno della polemica ribadendo la sua opposizione ai matrimoni gay. La posizione di Romney non vuole dire che tutto il partito repubblicano è anti gay. L’ ex presidente del partito Ken Mehlman e l’avvocato generale dello stato ai tempi di Bush, Theodore Olson, da tempo collaborano per legalizzare le unioni gay.
    “Se fai parte di coloro cui questo argomento preme – ha spiegato ai media il presidente della campagna per i diritti civili Chad Griffin – ti ricorderai per sempre dove eri quando hai sentito Obama fare questo annuncio. E’ infatti al prima volta che un presidente degli Stati Uniti guardando la telecamera dice che una persona gay deve essere legalmente trattata come il resto della popolazione”.

Mariuccia Chiantaretto

Il primo a rispondere è stato il cardinale Timothy Dolan, presidente della Conferenza episcopale statunitense e arcivescovo di New York. Dopo le aperture del presidente Obama al matrimonio tra persone dello stesso sesso, il cardinale ha affernato: “Il matrimonio è solo l’unione fra un uomo e una donna. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a parole o azioni che minerebbero questo istituto, pietra angolare della nostra società”.

I vescovi americani sono da tempo in rotta di collisione su questo tema con il presidente Usa. Le parole di Obama hanno gelato i vescovi che festeggiavano, martedì, l’approvazione – con referendum – di un emendamento alla Costituzione dello Stato che proibisce in Nord Carolina il matrimonio tra omosessuali. “Ma non staremo zitti”, hanno subito commentato i presuli d’oltre oceano. “I vescovi cattolici”, ha dichiarato il cardinale Dolan, “sono pronti a dare sostegno a ogni intervento adottato dall'amministrazione volto a rafforzare il matrimonio e la famiglia. Tuttavia non possiamo rimanere in silenzio di fronte a parole o azioni che minerebbero l'istituzione del matrimonio, la vera pietra angolare della nostra società. La gente di questo Paese, specialmente i nostri figli, meritano di meglio. Purtroppo, le parole del presidente Obama non sorprendono, visto che seguono varie azioni già intraprese dalla sua amministrazione che erodono o ignorano il significato unico del matrimonio”. 

Dal Vaticano è subito arrivato ampio sostegno ai vescovi americani attraverso le colonne dell’Osservatore Romano che, nell'edizione di stasera, hanno rilanciato ampiamente le parole del cardinale Dolan e una nota dei vescovi americani sul matrimonio. Le aprole di Doln stanno rimbalzando in tutti i media cattolici. 

Annachiara Valle