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Occupazione totale della Striscia di Gaza. Così è deciso. Benjamin Netanyahu non vuole sentire ragioni, non arretra di un millimetro. Non accetta di mettere in discussione il suo obiettivo, nonostante i dubbi e le rimostranze sollevati da più parti, all’interno del suo stesso Paese. Domani, 7 agosto, il Governo israeliano delibererà sull'operazione di presa di controllo totale. E l’esercito «è pronto ad attuare qualsiasi decisione del gabinetto di sicurezza», ha voluto chiarire con una breve nota l'ufficio del Premier dopo lo scontro con il capo di Stato maggiore dell’Idf, il generale Eyal Zamir, che aveva espresso forti perplessità su questa operazione entrando in pieno disaccordo con Netanyahu.
A mettere in discussione l’occupazione totale della Striscia, tuttavia, non sono solo i vertici dell’Idf. Forti critiche sull’operazione sono state espresse anche dai riservisti. E due giorni fa quasi 600 ex funzionari dei servizi di intelligence e sicurezza israeliani, oggi in pensione (fra questi Ami Ayalon, ex direttore dello Shin Bet, l'agenzia per la sicurezza interna), hanno sottoscritto una lettera inviata al presidente statunitense Donald Trump - corredata da da un video - nella quale esortano il capo di Stato a fare pressione sul Governo di Israele affinché metta fine alla guerra a Gaza, affermando che, dal loro punto vista professionale, «Hamas non rappresenta più una minaccia strategica per Israele».
E non si placano le proteste dei cittadini: centinaia di israeliani, fra i quali le famiglie degli ostaggi in prima linea, ieri hanno manifestato di fronte al quartier generale delle Forze armate a Tel Aviv – bloccando anche l’autostrada - per chiedere a gran voce, ancora una volta, di fermare una volta per tutte questa guerra e fare tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi ancora vivi, le cui vite, secondo i familiari, continuano a essere messe in grave pericolo dal perpetuarsi dello scontro armato.
Si ritiene che gli israeliani sequestrati il 7 ottobre del 2023 ancora vivi siano venti. I terribili video girati da Hamas nei quali compaiono due di loro, Rom Blaslavski ed Evyatar David (quest’ultimo mentre scava quella che dovrebbe essere la sua fossa), hanno provocato uno shock nella popolazione israeliana. E oggi, secondo i sondaggi, tre israeliani su quattro sono a favore di un accordo del loro Governo con Hamas per un cessate il fuoco affinché gli ostaggi vengano liberati e riportati a casa.
(Foto Ansa: Benjamin Netanyahu durante una visita a una base di reclutamento e selezione)



