Dopo 738 giorni di prigionia, 20 israeliani riabbracciano finalmente le loro famiglie. In seguito saranno consegnati i corpi di altri. Liberati circa 2.000 detenuti palestinesi. Trump arriva in Israele e dichiara la fine della guerra. Oggi in Israele il vertice sul futuro di Gaza
Gennaro Giudetti ha lavorato nella Striscia come operatore umanitario delle Nazioni Unite fino a settembre: «Ho raccontato quello che ho visto e per questo il governo israeliano mi ha rifiutato il visto. Il piano di pace? Nessun piano può funzionare senza il coinvolgimento dei palestinesi»
È un sì condizionato quello dato da Hamas al piano sulla fine della guerra a Gaza: ha annunciato ufficialmente di essere pronta a rilasciare «tutti gli ostaggi israeliani» ancora nelle sue mani, ma chiede «ulteriori discussioni e negoziati». Quali sono i temi sul tavolo e lo scenario aperto
A Roma domenica hanno partecipato all'Angelus di papa Leone XIV. Lunedì la veglia di preghiera guidata da padre Alex Zanotelli. Sono circa 1.200 sacerdoti che hanno aderito chiedendo lo stop della guerra nella Striscia. Tra i firmatari anche il cardinale di Rabat
Il sacerdote, in Israele per una missione di pace e di dialogo, è stato bloccato per «ragioni di sicurezza nazionale» e rimpatriato in Italia. La denuncia di monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale del movimento: «Situazione preoccupante. Ai controlli all'aeroporto Ben Gurion è stato bloccato e non sappiamo i motivi. Ho allertato anche il cardinale Pizzaballa»
La comunità internazionale condanna il piano di occupazione militare della Striscia. Durissima la reazione delle famiglie degli ostaggi israeliani che chiedono il blocco economico di Israele. Intanto, oggi è partita la seconda fase della missione umanitaria “Solidarity Path Operation" della Difesa italiana per creare un ponte aereo tra la Giordania e la Striscia di Gaza
Il Gabinetto di sicurezza ha approvato il piano annunciato dall'ufficio del premier, ignorando gli avvertimenti dei vertici delle Forze armate (Idf). Durissima la reazione del Forum delle famiglie degli ostaggi, nonché del primo ministro britannico Keir Starmer e della Germania che sospende le forniture di armi a Israele
Oggi, 7 agosto, il Governo israeliano deciderà sull'operazione. Ma molti all'interno del Paese sono contrari, dal capo di Stato maggiore dell'Idf agli ex funzionari della sicurezza, fino alle famiglie degli ostaggi
Il commento dell’Osservatore Romano sulla decisione del primo ministro Netanyahu: «Che il governo avesse l’intenzione di riportare il territorio della Striscia a uno status simile a quello della Cisgiordania, così com’era stato tra il 1967 e il 2005, era nell’aria da mesi». Ma è scontro tra il primo ministro e i vertici militari sul piano. Un gruppo di 600 tra ex generali e agenti segreti israeliani ha scritto a Donald Trump per convincere Tel Aviv a trattare ancora con Hamas
Nella Striscia manca la farina e si soffre la fame, mentre l'esercito israeliano intensifica gli attacchi uccidendo un gran numero di civili. Intanto, il premier israeliano è andato in visita a Budapest. Su di lui pende un mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale, ma Orban ha annunciato il ritiro dell'Ungheria dalla Cpi
Dopo i bombardamenti sono riprese anche alcune limitate operazioni di terra. Intanto il "falco" Ben Gvir è rientrato nella coalizione di governo, rafforzando così la posizione del primo ministro
Hamas consegna la lista degli ostaggi che rilascerà nel pomeriggio. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Israele conferma. Intanto, però, in mattinata ha ancora bombardato la Striscia di Gaza
Il presidente americano Biden, quello ungherese Orban e il leader della Lega Salvini criticano la Corte Penale Internazionale, ma ora i dirigenti israeliani rischiano l'arresto in caso di viaggi all'estero
L’uccisione di Yahya Sinwar, “regista” dell’attacco a Israele del 7 ottobre 2023, rappresenta il colpo più duro subito dall'organizzazione terroristica nella guerra in corso a Gaza. I nomi dei possibili successori
Dopo il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi cresce la rabbia nei confronti del governo, giudicato incapace di raggiungere un accordo con Hamas. Domenica manifestazioni in tutto il Paese. Oggi blocchi stradali e voli sospesi all'aeroporto Ben Gurion.
Con un solenne discorso dallo Studio Ovale il presidente ha motivato il suo abbandono della campagna elettorale per la rielezione spiegando che l'amore per l'America è più forte di quello per una carica. "So che c'è stato un tempo e un luogo per i lunghi anni di esperienza nella vita pubblica. Ma c'è anche un tempo e un luogo per nuove voci, voci fresche, sì, voci giovani. E quel tempo e quel luogo sono adesso". Ha ribadito il suo appoggio a Kamala Harris. Nello stesso giorno il primo ministro israeliano Netanyahu ha parlato al Congresso
A Tel Aviv e in altre città decine di migliaia di persone hanno manifestato per chiedere, ancora una volta, le dimissioni del Governo e un accordo per il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Fra i manifestanti anche Benny Gantz, che pochi giorni fa ha dato le dimissioni dall'Esecutivo
Era atteso da giorni in risposta al bombardamento dell'ambasciata iraniana a Damasco. Nella notte tra sabato e domenica sono stati lanciati più di 300 tra droni e missili, quasi tutti intercettati dai sistema di difesa israeliani. L’Iran: «Per noi la questione è chiusa». Resta da capire se e come ora Israele reagirà all’attacco. Il presidente Usa Biden a Netanyahu: «Hai vinto, incassa la vittoria»
In migliaia chiedono le dimissioni del premier che, intanto, sarà sottoposto a un intervento chirugico. Quattro giorni di manifestazioni davanti alla Knesset contro la politica del Governo
L'astensione degli Stati Uniti in un voto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede il cessate il fuoco "immediato" a Gaza evidenzia lo scontro sempre più aspro fra il presidente americano e il primo ministro israeliano.
Il primo ministro ha annunciato stasera un temporaneo "congelamento" della controversa riforma del sistema giudiziario. La dichiarazione è arrivata dopo una giornata drammatica di scioperi e manifestazioni.
Da dieci settimane centinaia di migliaia di israeliani contestano il progetto di riforma del governo Netanyahu, che limiterebbe i poteri della Corte Suprema. Il presidente Herzog invita alla mediazione, mentre anche i riservisti dell'aviazione esprimono il loro dissenso.
Il Likud si conferma il primo partito, ma per formare un nuovo Governo il premier uscente dovrà rivolgersi all'estrema destra di Yamina. Nel Paese più di 5 milioni di abitanti su 9 milioni sono stati immunizzati (almeno la prima dose). Ma Medici senza frontiere lancia l'allarme per la situazione drammatica dell'epidemia nei Territori palestinesi, dove a metà marzo meno del 2% delle persone ha ricevuto il vaccino