Nove anni per sempre. Era una bambina Nadia Nencioni quando l'esplosione di un'autobomba in via dei Gergofili a Firenze usccise lei, papà Fabrizio, mamma Angela, la sorella Caterina di 50 giorni e lo studente Dario Capolicchio. Pochi giorni prima dell'attentato su un quaderno di scuola aveva scritto la poesia Tramonto  che oggi i suoi zii custodiscono e che i Ros hanno scelto come titolo dell'operazione che ha portato alla cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Il pomeriggio se ne va. Il tramonto si avvicina, un momento stupendo, il sole sta andando via, è già sera tutto è finito. 

 

«L'abbiamo saputo stamani anche noi» ha commentato all'Ansa Luigi Dainelli, lo zio della bambina. «Aver usato la poesia Tramonto di Nadia come titolo dell'operazione che ha portato all'arresto di Matteo Messina Denaro è un simbolo, un bel segnale che viene dato a tutti, non è solo una carezza alle due bambine, nostre nipoti».  «Non so dire» ha proseguito Luigi Dainelli «se qualcuno di loro, dei carabinieri, scegliendo la parola "tramonto" abbia voluto ricordare le bambine e abbia voluto richiamare attenzione sulle vittime dell'attentato di Firenze, o se si sia voluto anche interpretare qualcosa di più, forse pure il tramonto personale del boss Matteo Messina Denaro che viene segnato dal suo arresto. Questo non lo so, ma so» ha concluso «che al di là di tutto, facendo così, c'è stato un pensiero di investigatori e inquirenti dedicato alla strage di Firenze. Speriamo che Messina Denaro si decida a parlare, a dire la verità completa sulle stragi. Noi speriamo che con questo arresto si possa saperne di più».



Nadia Nencioni scrisse la poesia Tramonto pochi giorni prima dell'attentato in un quaderno tuttora conservato e riprodotto per raccontare la vicenda nelle scuole. Gli zii Dainelli sono tra i pochissimi parenti della famiglia Nencioni distrutta dall'autobomba. Il 22 dicembre 2017 morì a 94 anni la nonna paterna delle bimbe Lucia Vignozzi. Nel giardino pubblico davanti alle finestre della sua casa a La Romola fu posto il monumento che ricorda anche oggi i suoi familiari morti nell'attentato.