«Se i vostri bambini piangono perché hanno fame, allattateli. Tranquille, potete dare loro il latte, anche adesso». Queste le parole di papa Francesco durante la Messa nella Cappella Sistina nella quale ha battezzato dei bimbi. È cosa buona e giusta che una mamma allatti in qualsiasi posto si trovi, qualora sia il momento di farlo. Qualche giorno fa, ero in un caffè pasticceria dove si gustano squisite brioche, e al tavolino davanti al mio era seduta una giovane signora, molto graziosa, la quale con naturalezza ha offerto il seno al bambino che dava segni d’irrequietezza. Sicuramente era il momento della poppata. Però, come impedire ai miei occhi di passare furtivamente dal volto grazioso al candido seno? Niente di male, ovviamente: una mamma che allatta fa tenerezza. Però a me, “vecchiaccio maledetto”, una giovane e graziosa che allatta anche in chiesa, oltre alla tenerezza, fa un altro effetto.

CARMELO D.

Dopo aver letto la tua simpatica confessione, caro Carmelo, mi viene alla mente una frase di san Paolo della Lettera a Tito: «Tutto è puro per i puri» e per chi ha una retta coscienza. E mi ricorda fra Cristoforo che, nei Promessi sposi, con le stesse parole di san Paolo tacita il fraticello perplesso, dopo che lui aveva introdotto nella clausura del convento due donne, Agnese e Lucia, per proteggerle da don Rodrigo. Una mamma che allatta suscita solo tenerezza. Così come non scandalizza nessuno la raf gurazione della Vergine Maria che allatta il Bambin Gesù, soggetto molto riprodotto nelle chiese. Fa bene, quindi, papa Francesco a rivalutare la maternità in un Paese che spesso la ignora o la svaluta.