Donald Trump aveva inserito la questione tra i conflitti risolti del suo mandato da presidente degli Stati Uniti. E invece, una disputa di frontiera vecchia almeno un secolo mantiene altissima la tensione fra Cambogia e Thailandia, sollevando inquietudini nella comunità internazionale.

«Chiedo alle parti di cessare immediatamente il fuoco e di riprendere il dialogo», è stato l’appello di papa Leone XIV mercoledì all’udienza generale dopo i nuovi sanguinosi scontri al confine fra i due Paesi asiatici.

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato entrambe le parti a «dar prova di moderazione ed evitare un ulteriore inasprimento della situazione», sottolineando come il loro conflitto abbia causato «numerose vittime tra i civili, danni alle infrastrutture civili e sfollamenti da entrambe le parti». Donald Trump, che nei mesi scorsi si era impegnato per un cessate il fuoco dopo i sanguinosi scontri dell’estate, ha detto che interverrà per far cessare i combattimenti.

Il bilancio delle vittime degli ultimi tre giorni di ostilità è di 10 morti: sette cambogiani e tre thailandesi. Le autorità thailandesi hanno dichiarato di aver evacuato più di 400.000 persone, mentre Phnom Penh ha affermato che 100mila persone sul versante cambogiano sono state trasferite in rifugi. Thailandia e Cambogia si contendono la sovranità territoriale lungo il loro confine terrestre di 800 chilometri da oltre un secolo. Le ambiguità lasciate dai vecchi trattati coloniali fanno periodicamente riaffiorare la disputa sui confini.

Nel maggio di quest’anno l’uccisione di un soldato thailandese ha riacceso la tensione, provocando una escalation che per qualche settimana è rimasta confinata nell’ambito diplomatico. In Thailandia c’è stato anche lo scandalo che ha portato alle dimissioni della prima ministra Paetongtarn Shinawatra, di cui sono state pubblicate le conversazioni con l’ex premier cambogiano Hun Sen (da lei chiamato “zio”). Le critiche della leader thailandese nei confronti dell’esercito del proprio Paese hanno provocato l’intervento da parte della Corte Costituzionale, che ha destituito la premier, accusata di aver anteposto i propri interessi privati a quelli della nazione danneggiando la reputazione del Paese.

Sfollati thailandesi che hanno abbandonato le loro case in seguito agli scontri tra le truppe thailandesi e cambogiane fanno la fila per ricevere cibo in una palestra trasformata in centro di evacuazione nella provincia di Si Sa Ket
Sfollati thailandesi che hanno abbandonato le loro case in seguito agli scontri tra le truppe thailandesi e cambogiane fanno la fila per ricevere cibo in una palestra trasformata in centro di evacuazione nella provincia di Si Sa Ket

Sfollati thailandesi che hanno abbandonato le loro case in seguito agli scontri tra le truppe thailandesi e cambogiane fanno la fila per ricevere cibo in una palestra trasformata in centro di evacuazione nella provincia di Si Sa Ket

(EPA)

A fine luglio il conflitto è poi degenerato con bombardamenti e scontri di artiglieria che in cinque giorni hanno provocato decine di morti e l’evacuazione di centinaia di migliaia di persone nella zona di confine.

Dopo il cessate il fuoco mediato da Trump e dal primo ministro della Malesia, Anwar Ibrahim, gli scontri armati sono ripresi in questi giorni. Come riferisce e la BBC, questa settimana la violenza si è estesa ad almeno sei province nel nord-est della Thailandia e cinque province nel nord e nord-ovest della Cambogia.

Mercoledì il ministero della Difesa thailandese ha dichiarato che le azioni militari sono state «di portata limitata e impiegate come ultima opzione». «La pace deve andare di pari passo con la sicurezza dei nostri cittadini, punto e basta», ha affermato il portavoce del ministero.

La Cambogia ha invece accusato la Thailandia di aver lanciato "aggressivi attacchi militari" che hanno preso di mira istituzioni civili e "siti culturali sacri", compresi templi storici lungo il confine conteso. Sempre mercoledì, la Cambogia ha annunciato il ritiro dalla 33a edizione dei Giochi del Sud-Est asiatico che si stanno svolgendo in Thailandia.