Mi pare che anche dalla Chiesa siano uscite parole davvero eccessive nei confronti di Marco Pannella. Come si fa a parlare di “valori” in riferimento a uno che è stato un radicale abortista? Da anni sono un volontario in un Centro di aiuto alla vita e conservo ancora i numeri di Famiglia Cristiana dedicati alla vita nascente. Ora, però, vorrei invocare un supplemento di Spirito Santo perché dia il dono della sapienza e del discernimento a tante persone del mondo ecclesiastico. Faccio volontariato e non sono un estremista, ma devo dire che questa volta si è superato ogni limite. C’è tanta confusione in giro.
Tantissimi in Italia, per lo più politici e giornalisti, in un solo coro hanno fatto a gara per elogiare e rendere omaggio al “famoso estinto” Pannella. Io non sono d’accordo con tutti questi elogi, da parte anche di persone rispettabilissime. E sono certo che la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come me. Le racconto, a questo proposito, un piccolo episodio. Una mattina, sono entrato in un bar di una cittadina della bassa veronese, zeppo di clienti. Nel commentare le precarie condizioni fisiche del politico in questione, in seguito a uno sciopero della fame, quasi tutti si sono espressi così: «Speriamo che sia la volta buona!». Ciò a dimostrazione della grande frattura che esiste tra il popolo di ogni classe sociale e la classe dirigente e politica. Molte sono le divergenze tra i cittadini e chi governa e orienta il Paese.
In tanti hanno reso l’onore delle armi a un combattente nato che, nel bene e nel male, ha segnato la vita politica del Paese. Non è mancata, al congedo, la normale dose di ipocrisia che glorifica sempre i morti, al di là di valutazioni oneste e obiettive, per evidenziare luci e ombre, e in alcuni casi il “buio profondo” per le campagne pro aborto, eutanasia o liberalizzazione delle droghe. Il presidente onorario del Movimento per la Vita, Carlo Casini, ha ricordato il suo primo incontro-scontro in Tv con Pannella, nel 1980, al programma che si chiamava Ping-pong. Tema del dibattito l’aborto: «Gli posi una domanda che attende ancora una risposta. Marco, prima di ogni altra discussione devi dirmi chi è per te il concepito. È o non è un essere umano?». Questione che Pannella evitò con la sua abilità dialettica, spostando il discorso su altro. Carlo Casini ha sempre contrastato le idee di Pannella, ma alla sua morte ha scritto: «Immagino che, al di là di ogni apparenza, nel suo impegno ci fosse la percezione della presenza nell’uomo di un mistero che lo rende trascendente su qualsiasi parte del Creato e che lo trascina in un misterioso “oltre”».
UN ABBONATO VENETO
Tantissimi in Italia, per lo più politici e giornalisti, in un solo coro hanno fatto a gara per elogiare e rendere omaggio al “famoso estinto” Pannella. Io non sono d’accordo con tutti questi elogi, da parte anche di persone rispettabilissime. E sono certo che la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come me. Le racconto, a questo proposito, un piccolo episodio. Una mattina, sono entrato in un bar di una cittadina della bassa veronese, zeppo di clienti. Nel commentare le precarie condizioni fisiche del politico in questione, in seguito a uno sciopero della fame, quasi tutti si sono espressi così: «Speriamo che sia la volta buona!». Ciò a dimostrazione della grande frattura che esiste tra il popolo di ogni classe sociale e la classe dirigente e politica. Molte sono le divergenze tra i cittadini e chi governa e orienta il Paese.
UN LETTORE
In tanti hanno reso l’onore delle armi a un combattente nato che, nel bene e nel male, ha segnato la vita politica del Paese. Non è mancata, al congedo, la normale dose di ipocrisia che glorifica sempre i morti, al di là di valutazioni oneste e obiettive, per evidenziare luci e ombre, e in alcuni casi il “buio profondo” per le campagne pro aborto, eutanasia o liberalizzazione delle droghe. Il presidente onorario del Movimento per la Vita, Carlo Casini, ha ricordato il suo primo incontro-scontro in Tv con Pannella, nel 1980, al programma che si chiamava Ping-pong. Tema del dibattito l’aborto: «Gli posi una domanda che attende ancora una risposta. Marco, prima di ogni altra discussione devi dirmi chi è per te il concepito. È o non è un essere umano?». Questione che Pannella evitò con la sua abilità dialettica, spostando il discorso su altro. Carlo Casini ha sempre contrastato le idee di Pannella, ma alla sua morte ha scritto: «Immagino che, al di là di ogni apparenza, nel suo impegno ci fosse la percezione della presenza nell’uomo di un mistero che lo rende trascendente su qualsiasi parte del Creato e che lo trascina in un misterioso “oltre”».


