Resta per me un atto di immenso coraggio e di amore assoluto quello di Dio che si fa piccolo, fino ad entrare nella vita di un bambino, inerme di fronte ai bisogni più elementari. Che si lascia vincere dal sonno o squassare dalla fame. Che si lascia accarezzare, nutrire, vestire, pulire e sperimenta tutte le primordiali sensazioni di ogni bambino… E che poi cresce, incomincia a pensare, a provare i sentimenti che colorano il mondo interiore di ogni uomo. Che si consente di vivere i molteplici moti dell’animo : l’attaccamento a chi si ama, il piacere e la delusione, la paura e la rabbia. Che sperimenta il pensiero, lo studio e la conoscenza.
Per questo Dio che si è fatto uomo, tutto nel mondo appare ancora più nuovo, perché egli proviene da distanze siderali e resta pur sempre Dio, pur essendo pienamente calato nella dimensione umana. Immagino che ciò abbia molte volte provocato in Gesù una tensione enorme tra questi due estremi, sempre presenti insieme.
Questo senso di novità, quasi di stupore, che, posso immaginare, ha continuamente accompagnato Gesù, mi ricorda quello di ogni adolescente che, crescendo, vede e sperimenta con sensi nuovi e nuovi pensieri ciò che avviene attorno e dentro a sé. Anche Gesù avrà guardato il suo corpo crescere, avrà sperimentato la speranza che nutre i progetti e la fatica di realizzarli, l’incertezza e l’entusiasmo. E’ questo ciò che rende miracolosa ogni adolescenza, ciò che, quando rimane vivo, depositato dentro di noi, anche da adulti o da vecchi, ci permette di gustare la vita in modo nuovo.
Auguro a chi legge di poter sentire dentro di sé la vita rinnovata dall’atto di coraggio e di amore che Gesù ci offre anche in questo Natale 2011, incarnandosi nuovamente.
Per parte mia, regalo a tutti le parole, tanto più intense delle mie, di un grande poeta, Jorge Luis Borges, che in “Elogio dell’ombra”, rilegge così il versetto del Vangelo di Giovanni sull’Incarnazione “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv, 1, 14).
| Non sarà questa pagina enigma minore | |
| Per opera di un incantesimo | |
| Fui amato, compreso, esaltato e sospeso a una croce. | |
| Conobbi l’amarezza. |


