La buona tavola pasquale
Prima di essere santi, papi e beati, figure di riferimento della religione cattolica come san Giovanni Bosco e papa Giovanni, don Orione e santa Chiara, erano uomini e donne che sedevano alla loro mensa quotidiana. Abituati a non dare troppa importanza ai piaceri della carne, sapevano però celebrare il tempo della festa religiosa con il buon cibo, prediligendo sapori semplici e ingredienti naturali in sintonia con una vita ascetica.

Alcune delle loro ricette, nate spesso all’interno dei monasteri o delle canoniche,  sono giunte sino a noi, e ci offrono l’esempio di una cucina che sa coniugare la leggerezza con il gusto, sa evitare lo spreco e essere buona amica del nostro corpo. Alcune di queste ricette della tradizione religiosa sono ideali per essere riproposte sulla tavola della festa cristiana per eccellenza, la Pasqua, durante la quale è bello ritrovarsi insieme per gioire dopo il periodo della Quaresima e celebrare la risurrezione di Cristo. Ogni Regione ha le sue ricette tipiche pasquali, in cui tra gli ingredienti ricorrenti troviamo l’agnello, le verdure, le uova.

Ingredienti declinati in modo sicuramente meno elaborato e quindi più digeribili nelle ricette dei santi che presentiamo in queste pagine. In particolare pensiamo che sulla tavola pasquale non dovrebbe mancare un buon pane fatto in casa, arricchito, come dovrebbe sempre essere, con la crusca, alimento così amico del nostro intestino. Pane che in alcune Regioni assume la forma di una treccia o di una ciambella, decorate con uova sode colorate. Un pane speciale sulla tavola non solo ci ricorda l’ultima cena, durante la quale fu istituita l’eucaristia, ma ci richiama alla mente la frase evangelica (Matteo 4,4) che recita:  «Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Fulvia Degl'Innocenti