PHOTO
«Tutta l’Argentina è stretta in preghiera per papa Francesco. Qui tantissimi lo amano ma c’è anche chi lo ha criticato aspramente, eppure in questi giorni la prova della sua malattia ha messo tutti d’accordo nella speranza della guarigione». È la testimonianza che raccogliamo da Buenos Aires parlando con Cristina Calvo, 60 anni, legata al Movimento dei focolari, ricercatrice di economia e sviluppo all’Università statale della capitale argentina e già coordinatrice nazionale della Caritas. In Argentina c’è un diffuso orgoglio per l’aver dato i natali al Papa e in questi giorni di prova il sentimento è particolarmente evidente. «Ho tanti amici e colleghi atei e anche loro mi dicono che sperano per il Papa perché lo che ammirano come uomo di pace e come difensore dei più deboli», racconta Calvo.
«Qui», assicura la ricercatrice, «la gente ama Francesco perché ricorda il Bergoglio porteño, uno di noi, che quando era arcivescovo di Buenos Aires si faceva vicino alle persone. A me», racconta la ricercatrice, «era capitato di andare all’ospedale e incontrarlo mentre si recava a trovare qualche ammalato o un prete morente oppure sulla Piazza della Costituzione, un luogo di passaggio, dove c’è la stazione dei bus, mentre si intratteneva con i poveri e le persone senza tetto, distribuiva cibo o celebrava per loro la Messa sul posto. I suoi gesti di prossimità, le visite a sorpresa, le telefonate a chi è nella sofferenza che tutto il mondo ha scoperto quando è diventato Papa, qui in Argentina erano ben note anche quando era cardinale». In questi giorni, il popolo dei fedeli si ritrova in preghiera per il Papa proprio intorno al grande obelisco di Piazza della Costituzione, «sul quale viene proiettato il suo volto sorridente e la scritta “la tua città prega per te”», racconta Cristina Calvo. «È commovente vedere la solidarietà e la vicinanza al Papa che le persone portano qui ogni giorno con la loro presenza».
nella foto, Cristina Calvo



